Si arricchisce di due nuove emissioni il mercato obbligazionario italiano. Banca Intesa Sanpaolo ha collocato sul MoT di Borsa Italiana due nuove obbligazioni in dollari USA e dell’importo di 200 milioni ciascuna. In entrambi i casi il taglio minimo è stato fissato in 2.000 dollari, dato che si tratta di bond rivolti alle famiglie italiane.
Condizioni delle due tranche
Le obbligazioni Intesa Sanpaolo hanno rispettivamente durata di due e sei anni. La tranche a due anni scade in data 10 novembre 2025 e stacca ogni sei mesi una cedola lorda su base annuale del 5,60% (ISIN: XS2698043515).
In media, le obbligazioni Intesa con cedola decrescente offrono un rendimento annuo del 6% all’emissione. Di fatto, a premio di neppure mezzo punto percentuale rispetto alla tranche con cedola fissa. Entrambe, poi, esibiscono una quotazione sotto la pari alle prime battute sul secondario. Chi le acquista, può così ottenere un rendimento più alto rispetto a quello garantito all’emissione.
Obbligazioni Intesa Sanpaolo in dollari, ecco i rischi
Trattandosi di emissioni in dollari, le obbligazioni Intesa presentano un rischio di cambio a cui prestare attenzione. Se l’euro si rafforzasse nei confronti della divisa americana, il valore effettivo del capitale alla data di rimborso o del disinvestimento anticipato si ridurrebbe. Lo stesso avverrebbe con le cedole man mano che venissero incassate. Se il deprezzamento del dollaro fosse elevato, ci sarebbe persino la possibilità che il rendimento effettivo diventi negativo. L’investitore accuserebbe l’erosione del capitale.
Un altro rischio riguarda l’eventuale mancata formazione di un adeguato mercato secondario per gli scambi.