Investire sul mercato sovrano senza allontanarsi dall’Europa e spuntando rendimenti superiori a quelli offerti dall’Italia? Sembra una missione impossibile dopo che persino la Grecia sta riuscendo a contenere gli spread ben sotto i livelli dei BTp. In realtà, continuano ad esistere opportunità d’investimento maggiormente remunerativi e un esempio lo offre l’emissione in questi giorni di due bond in euro della Bulgaria.
Sofia non fa parte dell’Eurozona, bensì dell’Unione Europea. Da anni, però, punta ad entrare nell’euro e avrebbe sostanzialmente le carte in regola sul piano dei conti pubblici.
Cambio stabile e rendimenti a premio
Se da un lato è vero che la Bulgaria non fa parte dell’euro, dall’altro ha un cambio fisso contro di esso e per cui vanta una forte stabilità valutaria. I due bond in euro emessi nei giorni scorsi sono formalmente debito in valuta estera. Le scadenze cadono rispettivamente al 13 novembre 2031 (ISIN: XS2716887760) per 1,3 miliardi e 13 novembre 2036 (ISIN: XS2716887844) per 1 miliardo. La prima tranche ha una durata iniziale di 8 anni e la seconda di 13 anni.
Il bond 2031 stacca cedola annua lorda del 4,375% ed è stato prezzata a 98,18 centesimi, esitando un rendimento lordo alla scadenza del 4,673%. Il bond 2036 stacca cedola del 4,875% ed è stato venduto in asta a 97,72 centesimi per un rendimento lordo del 5,13%. Guardando ai rendimenti offerti dai BTp di simile durata, scopriamo che la tranche a 8 anni della Bulgaria offre un premio intorno ai 45 punti base o dello 0,45% e la tranche a 13 anni di quasi 50 punti base o dello 0,50%.
Bond Bulgaria in euro con rating migliori dei BTp
In buona sostanza, i bond della Bulgaria in euro rendono all’incirca mezzo punto percentuale in più dei titoli di stato italiani. A fronte di quali maggiori rischi? Sul piano teorico, nessuno. S&P assegna loro un rating BBB e Moody’s Baa1 contro Baa3 con outlook negativo per l’Italia. Dunque, le valutazioni delle agenzie internazionali risultano migliori di quelle sui BTp.
Altri numeri ci dicono che i bond della Bulgaria in euro possono essere inseriti in portafoglio nell’ottica di una diversificazione anche geografica. Il paese dispone di riserve valutarie per 36,6 miliardi di euro, a fronte di un debito estero a breve scadenza di soli 7 miliardi. E’ vero che la sua bilancia commerciale esiti saldi passivi, ma non tali da prefigurare un prosciugamento delle riserve nel medio periodo. Esse servono a garantire il rimborso dei debiti contratti in valuta estera. Appaiono più che sufficienti ad oggi.