Due obbligazioni con cedola fissa e variabile di Bnp Paribas in euro e dollari, ecco le caratteristiche

Bnp Paribas ha emesso due obbligazioni con cedola fissa per il primo anno e variabile dal secondo alla scadenza. Sono in euro e dollari.
10 mesi fa
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Obbligazioni di Bnp Paribas di tipo "inverse floater"
Obbligazioni di Bnp Paribas di tipo "inverse floater" © Licenza Creative Commons

Nuova emissione di obbligazioni da parte di Bnp Paribas. Le due tranche sono denominate l’una in euro e l’altra in dollari. Ma contrariamente al bond perpetuo in valuta statunitense di cui vi abbiamo dato conto qualche giorno addietro, qui c’è una scadenza decennale in entrambi i casi. Infatti, il capitale sarà rimborsato in data 12 febbraio 2034. Ma l’emittente si riserva la facoltà di procedere al rimborso anticipato ad ogni 12 febbraio dell’anno, a partire dal 2025 e fino al 2033.

Obbligazioni Bnp Paribas in euro

Iniziamo con le obbligazioni Bnp Paribas in euro (ISIN: XS2708003863). Lotto minimo di 1.000 euro, per cui parliamo di un investimento alla portata di tutte le tasche e ben inferiore ai 10.000 euro fissati da Unicredit con il bond lanciato ieri e della durata di 13 anni. Le cedole saranno corrisposte con cadenza trimestrale e in base ad un tasso di interesse fisso del 7,8% per il primo anno. A partire dal secondo anno e fino alla scadenza, le cedole trimestrali diverranno variabili e saranno su base annua pari a 1,5 volte l’Euribor a 3 mesi. Tuttavia, l’emittente ha previsto un “floor” a favore dell’investitore: il tasso annuale non potrà scendere sotto lo 0. Al contempo, è stato previsto un “cap” del 4%, cioè il tasso non potrà eccedere tale percentuale.

Questo significa che, se l’Euribor a 3 mesi scendesse sotto lo zero, la cedola su base annua non potrebbe risultare inferiore allo zero. E se l’Euribor a 3 mesi salisse sopra il 2,67%, la cedola annuale non eccederebbe il 4% (2,67% x 1,50 = 4%). Ieri, quel tasso risultava al 3,93%. Nel caso di rimborso anticipato, le obbligazioni Bnp Paribas sarebbero pagate al 100% del loro valore nominale più la cedola sino ad allora maturata. Il preavviso necessario è di 25 giorni lavorativi.

Rendimento minimo e massimo attesi

Il bond è già negoziabile all’EuroTlx e ieri quotava a 99,96 centesimi, sostanzialmente alla pari.

In base a quanto detto sopra, dovremmo attenderci un rendimento medio minimo lordo dello 0,78% (0,557% netto) nel caso in cui l’Euribor a 3 mesi fosse sempre pari o inferiore allo zero dal secondo anno in avanti e l’emittente non procedesse al rimborso anticipato. Il rendimento medio massimo lordo si attesterebbe al 4,68% (3,46% netto) nel caso in cui l’Euribor a 3 mesi risultasse sempre pari o superiore al 2,67% dal secondo anno e l’emittente non procedesse al rimborso anticipato. Il rendimento effettivo dipenderà anche dal prezzo a cui si acquisterà il bond sul mercato secondario. Sarà superiore, se sotto la pari; inferiore, se sopra la pari.

A conti fatti, si tratterebbe di un rendimento relativamente basso, considerato che il BTp a 10 anni offrisse ieri intorno al 3,30% netto alla scadenza. E’ pur vero che le obbligazioni Bnp Paribas godono di rating migliori dei nostri titoli di stato: A+ per S&P, AA- per Fitch e Aa3 per Moody’s. E’ che qui siamo dinnanzi a una scommessa sull’andamento futuro dei tassi di interesse nell’Eurozona. Per il prossimo decennio il mercato sconta un Euribor a 3 mesi sempre inferiore al 3% dopo il 2024 e fino a un minimo sotto il 2,30% tra due anni.

Obbligazioni Bnp Paribas in dollari

E passiamo adesso alle obbligazioni Bnp Paribas in dollari (ISIN: XS2708005215). Le caratteristiche sono sostanzialmente simili. Scadenza sempre in data 12 febbraio 2034 e corresponsione delle cedole con cadenza trimestrale. Mutano i dati. Il taglio minimo è qui di 1.000 dollari, meno di 930 euro al tasso di cambio attuale. Per il primo anno il tasso di interesse annuale è fissato al 9,50%. Dal secondo anno e fino alla scadenza, la cedola diventa variabile e su base annuale sarà pari a 1,5 volte l’USD SOFR. Anche in questo caso, previsto un “floor” pari a zero e un “cap” al 5,50%.

Quindi, se l’USD SOFR scendesse su valori negativi, la cedola resterebbe a zero. Se salisse sopra il 3,67%, la cedola resterebbe al massimo del 5,50% (3,67% x 1,50 = 5,50%). Attualmente il tasso di riferimento si attesta poco sopra il 5,30%.

Il mercato sconta al momento un USD SOFR sotto il 4% sin dagli inizi del prossimo anno e lungo tutto il prossimo decennio. Ovviamente, in un lasso di tempo così lungo non è possibile fare previsioni solide. Come per l’Euribor, sarà la politica monetaria (della Federal Reserve) a rilevare. E a sua volta essa dipenderà dalle condizioni macroeconomiche negli Stati Uniti, ossia principalmente da inflazione e tasso di crescita del PIL con conseguente impatto sull’occupazione. Anche questo bond è già negoziato sull’EuroTlx e ieri quotava a 99,56 centesimi, un po’ sotto la pari.

Rischio di cambio

Per quanto detto, le obbligazioni Bnp Paribas in dollari offriranno un rendimento medio massimo lordo del 5,90% (circa 4,37% netto) e minimo dello 0,95% (7,03%). Rispetto alla tranche in euro, bisogna considerare anche il rischio di cambio. Se il cambio euro-dollaro perdesse quota, il capitale rimborsato avrebbe per noi investitori dell’Eurozona un valore più basso rispetto alla data dell’investimento. E lo stesso dicasi eventualmente per le cedole corrisposte ad ogni data di pagamento.

Esercizio call più probabile con tassi in calo

In entrambi i casi, poi, le obbligazioni Bnp Paribas comportano il rischio di estinzione anticipata dell’investimento nel caso l’emittente esercitasse la “call” prima della scadenza. L’obbligazionista otterrebbe il capitale prima, ma ciò gli impedirebbe di ricevere le cedole attese per gli anni futuri fino alla data ufficiale del rimborso. E verosimilmente si troverebbe a reinvestire la liquidità in condizioni di mercato meno favorevoli. Infatti, l’esercizio della “call” diverrebbe probabile in uno scenario di tassi bassi. Bnp Paribas avrebbe convenienza ad estinguere il debito per evitare di pagare cedole più alte di quelle che sosterrebbe accendendo un’altra obbligazione a tassi inferiori.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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