Durante la malattia si può essere licenziati?

Un lungo periodo di assenza dal lavoro per malattia potrebbe creare danni anche all’azienda. Si può licenziati durate la malattia?
10 mesi fa
2 minuti di lettura
licenziamento
Foto © Licenza Creative Commons

L’indennità di malattia, come noto, si riferisce a una prestazione economica erogata dall’INPS ai lavoratori dipendenti o autonomi che sono impossibilitati a svolgere il proprio lavoro a causa di malattia (febbre, o altra patologia).

Questa indennità è progettata per compensare la perdita di reddito durante il periodo in cui il lavoratore è assente a causa di condizioni di salute.
Per poter beneficiare dell’indennità di malattia, il lavoratore deve soddisfare determinati requisiti, come ad esempio la necessità di essere assicurato presso l’INPS.

La durata e l’importo dell’indennità possono variare in base alla durata della malattia stessa.

Proprio in merito alla durata, un lettore ha inviato in redazione il seguente quesito:

“Sono in malattia da ormai più di un mese e credo che ne avrò ancora per un po’. Sono a chiedere se il mio datore di lavoro ha diritto a licenziarmi per tale lunga assenza.”

Per i giorni di malattia serve sempre il certificato del medico

Prima di rispondere, ricordiamo, in breve come funziona l’indennità di malattia. Il primo passaggio che il lavoratore deve fare è passare dal medico di base. In pratica, il lavoratore deve farsi rilasciare il certificato di malattia dal proprio medico curante. Quest’ultimo provvede poi a trasmetterlo telematicamente all’INPS.

Un dato importante a cui prestare attenzione, è quello del domicilio per la reperibilità. Si tratta del luogo in cui il lavoratore deve farsi trovare nel caso in cui riceva le c.d. visite fiscali. Ossia, la visita dell’INPS finalizzata ad appurare l’effettiva impossibilità del lavoratore di lavorare a causa della patologia certificata dal medico.

Il pagamento dell’indennità

Per la generalità dei lavoratori il diritto all’indennità:

  • decorre dal quarto giorno;
  • cessa con la fine della malattia (scadenza della prognosi).

I primi tre giorni sono a totale carico dell’azienda, se previsto dal contratto di lavoro.

I restanti sono a carico dell’INPS. Ad ogni modo l’indennità è anticipata in busta paga dal datore di lavoro il quale poi recupera tutto dall’INPS.

Malattia, c’è il periodo di comparto sul licenziamento

Il lettore ci chiede se durante un lungo periodo di malattia esiste il diritto del datore di lavoro di procedere al licenziamento.

La necessità per il datore di licenziare, in questi casi, potrebbe essere dettata da esigenze di produzione. Quindi, dal bisogno di rimpiazzare quel lavoratore durante il lungo periodo di assenza.

Il periodo di malattia del lavoratore dipendente è tutelato non solo dall’indennità ma anche dal c.d. periodo di comparto. Un periodo che allo stesso tempo va incontro anche all’esigenza del datore di lavoro.

Si tratta del tempo massimo di non lavoro dovuto a malattia o infortunio, nel quale il datore di lavoro NON può licenziare il dipendente. Quindi, il periodo massimo di malattia in cui il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro. Il diritto al periodo di comparto è previsto dall’art. 2110 del codice civile.

La durata non è uguale per tutti. Il periodo di comparto per gli impiegati (art. 6 Regio Decreto Legge n. 1825/24) dipende dall’anzianità di servizio. È di 3 mesi quando l’anzianità di servizio non supera i 10 anni. Si passa a 6 mesi negli altri casi. Se, tuttavia, il CCNL prevede durata diversa si applica quella più favorevole al lavoratore.

Per gli operai, invece, la durata del periodo di comparto è definita esclusivamente da CCNL di riferimento.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

bonus 75
Articolo precedente

Bonus 75%. Tutti i documenti che può richiedere il Fisco (la lista completa)

pensioni estero
Articolo seguente

Pensioni 2024 all’estero: al via i controlli dell’Inps per 317 mila italiani