Se il buongiorno si vede dal mattino, anche il collocamento del BTp Valore 2030 (ISIN: IT0005583478) dovrebbe andare bene. Il primo giorno ha visto 210.825 prenotazioni per complessivi 6,44 miliardi di euro. Nelle precedenti due emissioni, gli ordini al termine della prima giornata ammontarono rispettivamente a 5,43 e 4,77 miliardi. Nel primo caso raggiunsero i 18,3 miliardi e nel secondo i 17,2 miliardi al termine del collocamento.
Rendimenti in tendenziale calo sui mercati
Il BTp Valore 2030 ha una durata più lunga di due anni rispetto alla prima emissione e di un anno rispetto alla seconda.
Famiglie attratte dalla nuova emissione
Dunque, cosa starà attirando le famiglie per sottoscrivere il BTp Valore 2030? Ci troviamo dinnanzi a un bond del Tesoro con rendimento medio annuo lordo del 3,625% e netto del 3,17%. Previsto anche un premio fedeltà dello 0,70% alla scadenza, pari ad un altro circa 0,10% all’anno per coloro che conserveranno il titolo fino all’ultimo giorno. In questo momento, il rendimento a sei anni viaggia in area 3,40%. Per questo, l’emissione sta avvenendo a premio di una ventina di punti base.
Ma non è soltanto con i bond ordinari dello stesso Tesoro che dobbiamo effettuare il confronto. Sul mercato non esistono ancora alternative di pari grado di rischio e della medesima durata altrettanto remunerative. I conti deposito iniziano finalmente ad offrire soluzioni molto più vantaggiose rispetto a pochi mesi fa, ma a fronte di una maggiore tassazione degli interessi (26% contro il 12,50% sui titoli di stato) e perlopiù a tassi inferiori a quelli del BTp Valore in emissione.
BTp Valore 2030 a condizioni migliori
E l’inflazione? Le aspettative del mercato la scontano per l’Italia ad una media dell’1% per i prossimi cinque anni. Emerge dal confronto tra i rendimenti offerti dai titoli di stato ordinari e quelli del BTp Italia di pari durata. Questo significa che, almeno in teoria, il BTp Valore 2030 offrirebbe all’emissione la prospettiva di un rendimento netto reale medio intorno al 2,20%. Quando debuttò il primo bond retail della serie, l’inflazione italiana era ancora sopra il 7% e le aspettative d’inflazione entro la scadenza del 2027 risultavano superiori al 2,20%. A parità di rendimento annuo lordo all’emissione, rispetto al collocamento in corso, dunque, offriva prospettive assai meno interessanti.