È Bancarotta per questo storico marchio del mondo dell’automotive

Recaro non ce la fa e finisce in bancarotta. È lo storico marchio che ha creato tanti sedili famosi per le nostre auto.
2 mesi fa
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bancarotta Recaro
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Dopo oltre un secolo, alla fine la società tedesca ha dovuto dichiarare ufficialmente bancarotta. Di chi stiamo parlando? Di Recaro, uno storico marchio che ha costruito per circa 100 anni alcuni dei sedili più belli, eleganti e performanti delle nostre auto. Ma come mai è andata così? A quanto pare non sono serviti nemmeno i sacrifici degli stessi lavoratori per dare una mano e saltare il fosso.

Tutta colpa del Coronavirus?

Recaro è stato uno storico produttore di sedili per auto e per circa un secolo ha fatto il suo lavoro egregiamente.

A quanto pare però la bancarotta era ormai inevitabile, viste le pessime condizioni economiche in cui navigava l’azienda tedesca. Pur di salvarla, i 215 dipendenti i rappresentanti sindacali avevano compiuto dei notevoli sacrifici. Infatti, molti lavoratori avevano accettato una riduzione del salario negli ultimi anni. purtroppo, nemmeno questo è bastato e l’azienda si è trovata costretta a depositare presso il tribunale distrettuale di Esslingen l’istanza di fallimento e dichiarare quindi bancarotta.

L’azienda è stata fondata nel lontano 1906 e negli anni era diventata ben presto una leggenda del Motorsport. Oltre a grandi marchi dell’automotive, le sue prestazioni erano state richieste anche dalle compagnie aeree per costruire i sedili dei loro mezzi volanti. I motivi della chiusura sembrano essere molteplici, ma a quanto pare il Covid ha giocato un ruolo importante. Prima della pandemia infatti le vendita ammontavano a circa 150 milioni di dollari. Il crollo ha portato invece gli introiti a poco più di 30 milioni di dollari, stando a voci di corridoio. Insomma, un calo davvero drastico che alla lunga non poteva reggere i costi necessari per mantenere attiva l’azienda.

Bancarotta per Recaro, le cause principali

Come detto, il Covid ha giocato un ruolo importante in questo crollo, ma a quanto pare non è il vero motivo della bancarotta. A conti fatti invece quel che è stato decisivo è il grande impatto che stanno avendo le auto elettriche, vetture che necessitano di tecnologie diverse e di conseguenza anche di abitacoli diversi, e a quanto sembra Recaro non è riuscita a mettersi in pari con il nuovo che avanza.

Anche perché dall’Asia è arrivata una concorrenza spietata, con aziende soprattutto cinesi che offrono soluzioni alternative a prezzi stracciati. Ed ecco quindi che Recaro si è trovata ad uscire dalla pandemia senza avere acquirenti per i propri sedili.

Nemmeno il ripagare verso altri lidi è riuscita a risollevare le sorti dell’azienda. Recaro infatti costruire anche panchine per alcune squadre di calcio, come ad esempio il Borussia Dortmund. Negli ultimi tempi era stata acquistata dalla statunitense Raven Acquisition, una società di investimento che contava di portarla nuovamente in auge. Non ce l’hanno fatta e Frank Bokowits, portavoce dei lavoratori, nonché rappresentante di IG Metall, uno dei principali sindacati tedeschi, ha dichiarato: “Siamo delusi e ci sentiamo traditi dalla direzione. I nostri colleghi hanno fatto grandi sacrifici per sostenere l’azienda”.

I punti più importanti…

  • niente da fare per Recaro, la storica azienda tedesca produttrice di sedili per automobili, fallisce;
  • Recaro dichiara bancarotta dopo che i lavoratori avevano accettato per molto tempo di abbassare il proprio salario;
  • durante la pandemia è iniziato il crollo, ma l’azienda ha sofferto soprattutto la feroce concorrenza dei competitor asiatici.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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