Le attività di commercio on line sono sempre più diffuse. Oramai gran parte degli acquisti è effettuato sul web. La comodità di scegliere cosa comprare stando comodamente seduti da casa o in ufficio, è un aspetto da non sottovalutare. Le attività di e-commerce negli ultimi anni sono cresciute a dismisura. Nella scelta del regime fiscale da adottare per la propria attività di e-commerce, sicuramente incidono le tasse e i contributi previdenziali che il contribuente partita iva andrà a pagare.
In questo approfondimento vogliamo mettere nero su bianco quante tasse e quanti contributi Inps paga un contribuente in regime forfettario per un’attività di e-commerce con ricavi pari a 50.000 euro.
Regime forfettario. Come si determina il reddito?
Il reddito del contribuente in regime forfettario è calcolato applicando all’ammontare dei ricavi o dei compensi percepiti un coefficiente di redditività. I coefficienti tengono conto del tipo di attività svolta e dei costi che in via potenziale possono essere collegati alla stessa attività.
Ad esempio, per le attività professionali il coefficiente di redditività è pari al 78%; per gli intermediari del commercio è del 62%, ecc.
Dal reddito determinato applicando i suddetti coefficienti, individuati per codice ATECO, possono essere dedotti i contributi previdenziali dovuti per legge. Compresi quelli versati per conto dei collaboratori dell’impresa familiare fiscalmente a carico, nonché quelli versati per conto dei collaboratori non fiscalmente a carico. A condizione che il titolare non abbia esercitato nei loro confronti il diritto di rivalsa.
Al reddito così determinato si applica l’imposta sostitutiva del 15% o del 5%.
Per applicare il 5%, è necessario che il contribuente:
- non abbia esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività , attività artistica, professionale ovvero d’impresa, anche in forma associata o familiare;
- l’attività da esercitare non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cuil’attività
precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni; - qualora venga proseguita un’attività svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi e compensi, realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del predetto beneficio, non sia superiore al limite di 65.000 €.
L’e-commerce nel regime forfettario. Quale coefficiente di redditività?
Il codice ateco per il commercio elettronico è il 47.91.10,Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet.
Detto ciò, il coefficiente di redditività da applicare al fatturato conseguito nell’anno è pari al 40%.
Quanti contributi Inps nel regime forfettario?
Per l’anno 2022, il reddito minimo annuo da prendere in considerazione ai fini del calcolo del contributo IVS dovuto dagli artigiani e dagli esercenti attività commerciali è pari a € 16.243,00.
Detto ciò, l’aliquota contributiva 2022 è pari al:
- 24,48 per cento per i titolari di qualunque età e coadiuvanti/coadiutori di età superiore ai 21 anni;
- 23,28 per cento per i Coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni.
I contributi dovuti entro il minimale di reddito sono pari a € 3.983,73 (3.976,29 IVS con aliquota al 24,48%+ 7,44 maternità). Si veda a tal fine, la circolare Inps n° 22/2022.
Il calcolo di tasse e contributi per ricavi pari a 50.000 euro
Ipotizzando un monte ricavi pari a 50.000 euro, per l’attività di e-commerce, un contribuente in regime forfettario pagherà:
- tasse ossia un’imposta sostitutiva pari a 754,83 euro dunque
- 50.000 ricavi *40% indice di redditività= 20.000 euro- 4.903,44 contributi previdenziali Inps= 15.096,56 euro* 5%(aliquota di tassazione per i primi 5 anni).
Infatti i contributi Inps sono pari a 4.903,44 euro (20.000*24,48+7 euro di contributo maternità).
Attenzione, sui contributi Inps, i contribuenti in regime forfettario, possono richiedere alll’Istituto di previdenza di applicare la riduzione contributiva del 35%.
Inoltre c’è da dire che i contributi che effettivamente si possono portare in deduzione dal reddito sono quelli versati nell’anno, sia entro il minimale che per la parte eccedente. Inoltre la quarta rata dei contributi dovuti entro il minimale si paga a febbraio dell’anno successivo. Difatti si tratta di un calcolo, in parte, teorico.