È nato prima il bollo o prima l’auto? Una storia sorprendente

È nato prima il bollo o prima l'auto? Ebbene una storia sorprendente rivela la verità inaspettata.
1 anno fa
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bollo auto
Foto © Pixabay

“Sembra che ci sia una dimensione temporale su questa terra che si chiama “prima o poi” e tanta gente trascorre la vita cercando di arrivarci”, afferma Fabrizio Caramagna. La vita, in effetti, è una questione di tempo. Quest’ultimo scorre inesorabile, portandoci a dover fare i conti con tutta una serie di eventi che hanno un impatto più o meno rilevante sul nostro modo di affrontare le varie circostanze. Ma non solo, il tempo serve a delineare il prima e il dopo di ogni cosa.

Basti pensare al quesito che tutti ci siamo posti oppure sentiti porre almeno una volta, ovvero: “È nato prima l’uovo o la gallina?“. Una domanda che, in realtà, si può adattare a ben altre situazioni, come ad esempio il mondo dei trasporti. A tal proposito, infatti, interesserà sapere che a differenza di quanto si possa pensare è nato prima il bollo che l’auto stessa. Ma come è possibile? Ecco le sorprendenti origini di questa tassa che si rivela essere una delle più odiate dagli italiani.

È nato prima il bollo o prima l’auto? Una storia sorprendente

La burocrazia si rivela essere spesso particolarmente farraginosa. A complicare il tutto ci si mettono le tasse che portano spesso a dover sborsare un bel po’ di denaro, andando così ad incidere pesantemente sulle tasche delle persone interessate. Costi che molti ritengono essere dovuti solamente da coloro che vivono nell’epoca attuale. Questo perché convinti che in passato fosse tutto rose e fiori e nessuno dovesse ad esempio pagare determinate imposte. Niente di più sbagliato.

Ognuno di noi, d’altronde, è figlio della sua epoca e dei vantaggi e svantaggi che ognuna di queste porta con sé. Tante le cose migliorate nel corso degli anni, mentre altre sono addirittura peggiorate. Il tutto, ovviamente, fermo restando il fatto che niente è bello o brutto in senso assoluto, bensì bisogna fare i conti con le proprie valutazioni e condizioni personali.

Questo almeno in teoria. Vi sono delle cose, infatti, che non piacciono pressoché a nessuno. Basti pensare al dover pagare tasse e imposte. Tra queste si inserisce il bollo auto che deve essere pagato ogni anno da tutti coloro che possiedono un veicolo. Questo a prescindere dal fatto che l’auto sia messa effettivamente in circolazione su strada oppure resti parcheggiata in garage. Ebbene, proprio soffermandosi su tale tassa, interesserà sapere che è nata molto prima di quello che si possa pensare. Stando a dei vecchi racconti, alcuni dei quali riportati anche sul web, infatti, sembra che in passato la burocrazia si rivelasse particolarmente pesante anche quando in molti utilizzavano gli animali in qualità di mezzo di trasporto.

Gli asini con il libretto di circolazione

Sembra che in passato, in particolare in Sicilia, venisse utilizzato una sorta di libretto di circolazione per attestare la proprietà degli asini, spesso utilizzati per lavorare e trasportare merci. Grazie a tale certificato era possibile chiedere l’iscrizione dell’animale presso i registri del bestiame della giurisdizione di competenza. Ma non solo, era possibile rinvenire ai vari passaggi di proprietà, proprio come avviene al giorno d’oggi con le più moderne auto. Una chiara dimostrazione di come in realtà le tasse sui mezzi di trasporto siano sempre esistite, a prescindere dalla tipologia di strumento utilizzato.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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