È sicuro chiedere la cessione del credito o si rischia di pagare lo stesso?

Bonus edilizi: la domanda che ci poniamo è se sia sicuro chiedere la cessione del credito o si rischia di pagare lo stesso. Rispondiamo a questo quesito.
3 anni fa
1 minuto di lettura

Il bonus 110 ed altri bonus fiscali possono essere goduti nella forma della detrazione fiscale oppure, in alternativa, nella formula dello sconto in fattura o della cessione del credito.

Sia lo sconto in fattura che la cessione del credito comportano il vantaggio di non dover attendere anni per dover recuperare l’intero o il parziale ammontare delle spese.

Optando per lo sconto in fattura o la cessione del credito il vantaggio è quello di non dover aspettare anni e anni per il recupero delle spese sostenute.

La domanda che ci poniamo è se sia sicuro chiedere la cessione del credito o si rischia di pagare lo stesso. Rispondiamo a questo quesito.

Bonus edilizi: le due opzioni (sconto in fattura o cessione del credito)

I bonus edilizi godono di due opzioni: sconto in fattura o cessione del credito. Lo sconto in fattura deve essere concordato con l’impresa che esegue i lavori ed è pari alla percentuale di detrazione spettante.

La ditta recupera il corrispettivo nella forma del credito d’imposta che potrà utilizzare in compensazione oppure cederlo ad istituti di credito e finanziari.

Oltre allo sconto in fattura, l’altra opzione è la cessione del credito (corrispondete all’importo della detrazione fiscale spettante). La cessione può essere fatta verso:

  • istituti di credito e finanziari
  • la ditta che esegue i lavori
  • altri soggetti anche privati.

Le opzioni devono essere comunicate dal contribuente all’Agenzia delle Entrate.

Bonus fiscali: meglio la cessione del credito o lo sconto in fattura?

Per ogni contribuente fiscale è possibile propendere per la cessione del credito in quanto è meno complicato trovare chi è disposto ad acquistare il credito di imposta utilizzabile in compensazione da cedere a terzi.

Questa opzione può essere effettuata in relazione a ciascuno stato di avanzamento dei lavori: il primo stato di avanzamento deve riferirsi ad almeno il 30% dell’intervento e il secondo ad almeno il 60%.

Gli intermediari creditizi non solo anticipano l’importo del bonus, ma permettono ai contribuenti che non hanno disponibilità finanziarie di realizzare gli interventi necessari.

Pertanto, i contribuenti che si rivolgono a un istituto di credito possono contare sulla possibilità di avere un veloce accesso ai fondi e di poter avviare i lavori necessari.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Fine mercato tutelato elettricità
Articolo precedente

Bollette luce e gas, previsione shock aumenti aprile 2022: ipotesi calmiere prezzi

bonus
Articolo seguente

730/2022. Confermati i controlli preventivi, così sono bloccati i rimborsi in busta paga