E’ tornato il momento di comprare BTp?

Titoli di stato italiani più redditizi da inizio anno, ma ancora storicamente molto costosi. Ecco quando dovremmo farci un pensierino.
3 anni fa
1 minuto di lettura
Comprare BTp?

I titoli di stato italiani sono diventati più redditizi dall’inizio dell’anno, come del resto sta accadendo un po’ in tutto il mondo. Il rendimento a 10 anni è salito dallo 0,50% allo 0,80%. Sul tratto a 10 anni, è passato dall’1,40% all’1,80%. Dunque, è tornato il momento di comprare BTp? In un certo senso, è vero che chi lo abbia fatto alcuni mesi fa, avrebbe oggi in portafoglio bond poco redditizi. Ma ciò non toglie che lo siano anche quelli di oggi.

L’inflazione italiana a fine 2020 era leggermente negativa; a giugno era salita all’1,3%, stesso dato di maggio.

Questo significa che il balzo dei rendimenti è stato inferiore a quello dei prezzi al consumo. In altre parole, i rendimenti reali italiani – e lo stesso vale per quelli stranieri – sono diminuiti. Ad esempio, attualmente il rendimento reale a 10 anni risulta di circa mezzo punto negativo.

E’ vero che bisogna guardare a un’ottica di medio-lungo periodo per comprare BTp longevi. E proprio per questo bisognerebbe attendere un’ulteriore risalita dei rendimenti, cioè che le quotazioni scendano ancora. Appare difficile che l’inflazione resti ai livelli attuali per anni e anni, mentre più probabile che registri un’accelerazione man mano che il PIL si riprende dopo la pandemia. Ma anche se si tenesse tra l’1% e l’1,5%, i rendimenti italiani risulterebbero insufficienti a compensare la perdita del potere di acquisto fino alle lunghe scadenze.

In sostanza, oggi come oggi bisognerebbe comprare BTp sopra i 30 anni per mettere in portafoglio titoli che almeno preservino il valore del capitale, al netto della tassazione. Il punto è che allungare di molto la “duration” dell’investimento espone alla volatilità delle quotazioni, legata all’andamento dei tassi di mercato. E non è saggio concentrarsi sulle lunghissime scadenze, se non si è sicuri di potersi privarsi anche per anni o decenni della liquidità impiegata. Oltre tutto, in una fase come questa, significherebbe rinunciare in partenza a investire il capitale a rendimenti maggiori nel prossimo futuro.

Dunque, meglio sarebbe teoricamente per il momento di comprare BTp a breve termine, giusto per non restare liquidi e in attesa che i rendimenti lungo la curva salgano. Ma questo ormai significherebbe subire i rendimenti negativi, che altro non sono che un modo di perdere denaro. Non è un caso che gli investitori istituzionali abbiano accumulato enormi scorte di liquidità nei mesi scorsi, pronta ad essere impiegata non appena le condizioni di mercato lo consentano.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

conti correnti
Articolo precedente

Non lasciate troppi soldi sul conto corrente, ecco il rischio a cui andate incontro

Modello F24 per acconto IMU 2022, errore nel codice catastale (cosa fare)
Articolo seguente

Dichiarazione IMU 2021: come sanare la mancata presentazione