Ecco chi può andare in pensione subito senza aspettare: età e contributi richiesti

Chi è nato tra il 1958 e il 1963 può già prendere contezza delle opzione offerte dalla legge per andare in pensione subito
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In pensione subito: ecco le tre vie indicate dall'Inps (GUIDA)
In pensione subito: ecco le tre vie indicate dall'Inps (GUIDA)

Chi può andare in pensione subito ossia nel 2025? Per rispondere a questa domanda non si può prescindere dal considerare quelli che sono i canali di uscita dal mondo del lavoro. In primi la pensione di vecchiaia a 67 anni, la pensione anticipata, quota 103, Opzione Donna, ecc. Dunque bisogna valutare caso per caso tenendo conto dei requisiti anagrafici e contributivi del lavoratore.

In base ai dati Eurostat nonostante l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia sia a 67 anni, il livello più alto nell’Unione europea, l’età effettiva di pensionamento è più bassa.

  Infattti si attesta a circa 64 anni. Ciò a causa dell’esistenza di numerose forme di uscita anticipata dal mercato del lavoro.

Questa situazione sta mettendo a rischio la sostenibilità del sistema pensioni in Italia. Ecco perchè ci si aspettava un peggioramento delle condizioni per andare in pensione già dal 2025.

Tuttavia, fortunatamente non è così.  Infatti, le misure citate sono confermate nella Legge di bilancio 2025.

La Legge di Bilancio 2025 infatti mantiene in vigore diverse opzioni per il pensionamento anticipato, offrendo flessibilità ai lavoratori che desiderano lasciare il mondo del lavoro prima dell’età prevista per la pensione di vecchiaia. È fondamentale valutare attentamente ogni opzione, considerando i requisiti specifici e le implicazioni economiche di ciascuna misura.

Vediamo chi nel 2025 potrà andare subito in pensione.

Pensione 2025. Confermate le regole attuali

La Legge di Bilancio conferma le varie possibilità di uscita dal mondo del lavoro, offrendo soluzioni per diverse categorie di lavoratori.

Decidere se andare in pensione o continuare a lavorare o magari combinare le due cose è una scelta influenzata da molti fattori: esigenze finanziarie, progetti personali, condizioni di salute e ambizioni professionali. L’attuale Normativa, al di là della Legge Fornero, offre diverse opportunità per accedere al pensionamento, con formule flessibili che permettono di adattare questa decisione alle proprie circostanze.

Tuttavia, per molti lavoratori, lasciare il mondo del lavoro non è solo una questione di numeri o contributi, ma soprattutto di necessità legata magari alla gravosità dell’impiego svolto nel corso della propria vita.

Si pensi ad esempio ai conduttori di mezzi pesanti e camion; al personale  sanitario infermieristico con lavoro organizzato in turni; o ancora agli addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza.

Ecco chi può andare in pensione subito senza aspettare: età e contributi richiesti

Da qui, vediamo chi nel 2025 potrà andare subito in pensione e quali sono i vari canali di uscita dal mondo del lavoro.

Chi è nato tra il 1958 e il 1963 può iniziare prendere contezza delle opzione offerte dalla legge per andare in pensione subito.

Andando più nello specifico, tali soggetti potranno verificare fin da ora il possesso dei requisiti richiesti dalle seguenti misure, partendo dalla pensione di vecchiaia.

Per la pensione di vecchiaia è richiesta la verifica non solo di un requisito anagrafico ma anche di uno contributivo: è necessario avere almeno 67 anni e aver versato contributi per diversi anni: almeno 20 anni. In molti però sostengono che arriveremo al punto in cui non basteranno più 67 anni di età.

Per la pensione anticipata ordinaria invece sono necessari: 42 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini); 41 anni e 10 mesi (per le donne).

C’è anche la c.d. Ape sociale la cui domanda è in scadenza. Da citare anche Opzione Donna e quota 103 che analizzeremo meglio nel proseguo.

La pensione per i lavoratori precoci

Poi c’è uno specifica possibilità di pensionamento per i c.d. lavoratori precoci. Facciamo riferimento a quei soggetti: in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età. A tali lavoratori sono richiesti 41 anni di contribuzione: quota 41.

Ad esempio, possono sfruttare la pensione per i lavoratori precoci  le categorie di lavoratori dipendenti di seguito elencate e hanno svolto l’attività lavorativa cd.

gravosa per almeno sette anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa, ovvero, per almeno sei anni negli ultimi sette anni di attività lavorativa:

  • operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
  • conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • conciatori di pelli e di pellicce;
  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
  • conduttori di mezzi pesanti e camion;
  • personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
  • addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
  • ecc,

Inoltre chi ha svolto nel corso della propria vita lavori usuranti  può andare in pensione anticipata a 61 anni e 7 mesi.

Il beneficio si rivolge ai lavoratori: impegnati in mansioni particolarmente usuranti; notturni a turni e/o per l’intero anno; addetti alla cosiddetta “linea catena”; conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

I requisiti variano a seconda della categoria di lavoratori di appartenenza. Occorre in primis che l’attività usurante sia svolta per almeno sette anni negli ultimi dieci anni di lavoro o per almeno metà della vita lavorativa complessiva.

Ad esempio per per i lavoratori notturni a turni occupati per un numero di giorni lavorativi da 72 a 77 all’anno i requisiti agevolati sono i seguenti: dipendenti: quota 98,6 (somma di età e anzianità contributiva) con età minima di 62 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni; autonomi: quota 99,6 (somma di età e anzianità contributiva) con età minima di 63 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni.

Conferma per Opzione Donna e Quota 103 per chi è nato dopo il 1963

Ci sono opzione piuttosto valide anche per i nati dopo il 1963, quindi per chi ha meno di 62 anni.

Si pensi ad Opzione Donna, la pensione anticipata riguarda le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2024, abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 61 anni.

Il requisito anagrafico di 61 anni è ridotto di un anno per ciascun figlio, nel limite massimo di due anni. Un’altra alternativa è quota 103. Ad esempio con un solo figlio si potrà andare in pensione a 60 anni.

C’è anche la pensione anticipata di cui abbiamo già detto: 42 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini); 41 anni e 10 mesi (per le donne).

Si può andare in pensione anche con Quota 103. Tuttavia questa misura è riservata a chi ha compiuto i 62 anni ed ha almeno 41 anni di contributi. Con quota 103, l’importo dell’assegno viene calcolato interamente con il sistema contributivo. Difatti, c’è una riduzione dell’assegno pensionistico.

Anche per i nati dopo il 1963 c’è l’opzione lavoratori precoci di cui abbiamo già parlato per i nati tra il 1958 e il 1963.

Riassumendo…

  • Pensione di vecchiaia: A 67 anni con almeno 20 anni di contributi.
  • Pensione anticipata: Richiede 42 anni e 10 mesi di contributi (uomini) o 41 anni e 10 mesi (donne).
  • Quota 103: Accessibile a 62 anni di età con 41 anni di contributi.
  • Opzione Donna: Disponibile per lavoratrici con 35 anni di contributi e 61 anni di età (ridotti per figli).
  • Lavoratori precoci e usuranti: Quota 41 o requisiti agevolati per lavori gravosi e notturni.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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