Ecco come andare in pensione subito a 64 anni nel 2025 e i 3 strumenti da usare

Ecco perché ci sono strumenti che facilitano la pensione a 64 anni nel 2025 e come fare a sfruttare questi 3 strumenti.
3 settimane fa
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In pensione nel 2025 si potrà andare tre anni prima, ma con 1.400 euro al mese di pensione minima e con la combinazione 64+20 completata.
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Andare in pensione può passare da diverse strade perché sono tante le alternative disponibili previste dal sistema previdenziale italiano. Quindi non sempre è necessario aspettare il raggiungimento dei requisiti ordinari per poter andare in pensione. Non sempre è necessario arrivare a 67 anni di età. Perché nel sistema ci sono delle autentiche scorciatoie tipo quella di cui parliamo oggi relativamente ai nati nel 1961. Soggetti che nel 2024 possono aspirare alla pensione a 64 anni di età. Soggetti questi che in teoria per andare in pensione dovrebbero aspettare il 2021 quando completeranno i loro primi 67 anni di età.

Ma che invece, come vedremo, riusciranno ad andare in pensione molto prima. Basta sfruttare alcune agevolazioni.

Ecco come uscire dal lavoro subito a 64 anni nel 2025 e gli strumenti che lo consentono

Scorciatoie dicevamo anche se come vedremo non è certo semplice semplice sfruttarle. Per andare in pensione in anticipo rispetto ai requisiti ordinari la misura che può tornare utile è la pensione anticipata contributiva. Una misura di pensione anticipata che ha un vantaggio anagrafico ma anche contributivo. Che è quello della carriera contributiva che è la stessa delle pensioni di vecchiaia. Infatti anche per la pensione anticipata contributiva servono esattamente 20 anni di contributi per poter uscire dal lavoro alla pari con quanto serve per le pensioni di vecchiaia ordinarie. La misura riguarda sia gli uomini che le donne, a prescindere dalla tipologia di lavoro svolto e quindi senza distinzione tra lavoratori del settore privato, del settore pubblico e lavoratori autonomi. L’unica vera eccezione che distingue in due la platea dei potenziali aventi diritto alla pensione anticipata contributiva rispetto agli esclusi è il fatto che il primo contributo versato da un lavoratore deve essere successivo all’entrata in vigore della riforma contributiva di Lamberto Dini. Infatti non bisogna vantare contribuzione antecedente il primo gennaio 1996.

Le lavoratrici madri e i vantaggi in termini di pensione anticipata contributiva

Detto questo, nel 2025 questa pensione a 64 anni diventerà appannaggio dei lavoratori che si trovano nelle condizioni sopra citate, ma ad una sola condizione.

Infatti è necessario che gli interessati raggiungano l’importo soglia della prestazione. Un importo che parte dall’assegno sociale e che quindi nel 2025 dovrebbe aumentare rispetto a oggi. Nel dettaglio infatti l’assegno sociale che oggi è 534,41 euro al mese nel 2025 dovrebbe aumentare dell’1% così come è il tasso di inflazione. Un aumento che lo porterà a superare sicuramente i 540 euro al mese. Tornando alla pensione anticipata contributiva, gli interessati devono completare una pensione non inferiore a 3 volte questo assegno sociale. Quindi si tratta di una pensione ben superiore a 1.600 euro lordi al mese. Alla luce di questo pesante fardello a cui sono soggetti questi lavoratori, questo è probabilmente il vincolo più complicato da superare per poter andare in pensione così anticipatamente con questa misura.

Ecco come andare in pensione subito a 64 anni nel 2025 e i 3 strumenti da usare

Ma ci sono alcune agevolazioni che possono sfruttare i contribuenti. Partiamo dalle agevolazioni per le lavoratrici madri che hanno avuto dei figli. Ma come vedremo anche il governo ha deciso di dare una mano con una novità nella legge di Bilancio che renderà più facile arrivare a quelli importi di pensione da parte dei contribuenti. Per le lavoratrici madri che hanno avuto dei figli durante la loro vita il limite rispetto all’assegno sociale scende a 2,8 volte nel caso in cui la lavoratrice abbia avuto un solo figlio. Invece scende a 2,6 volte se i figli avuti sono due o più. Naturalmente per le lavoratrici madri l’importo della pensione da raggiungere è più basso di quei 1600 euro citati prima.

Senza considerare anche il vantaggio sui coefficienti di trasformazione. Sempre proveniente dalla riforma Dini infatti c’è la facoltà per le madri di farsi calcolare la pensione in modo più favorevole.

Infatti chi ha avuto fino a due figli e chiede la pensione a 64 anni di età nel 2025 può chiedere all’INPS di usare il coefficiente dei 65 anni di età. Mentre se ha avuto tre o più figli nella sua vita, la stessa lavoratrice può chiedere sempre all’INPS di usare il coefficiente dei 66 anni. E come si sa, più è elevata l’età migliore è il parametro che moltiplicato per il montante contributivo da la pensione mensile spettante.

Anche la rendita dal fondo pensione complementare può agevolare la pensione a 64 anni di età

Invece per quanto riguarda la novità della legge di Bilancio parliamo di quella relativa alla possibilità di utilizzare la rendita dai fondi pensione integrativi (per chi versa in questi fondi) per arrivare a raggiungere la soglia.

Usare la rendita che un lavoratore dovrebbe percepire dal fondo pensione integrativo per raggiungere i 1.600 euro di pensione (vale anche per le lavoratrici madri anche se la loro soglia è più bassa), potrebbe essere una soluzione che facilita quanti anziché dover aspettare il 2028 potrebbero quindi, se nati nel 1961, andare in pensione nel 2025 a 64 anni di età con almeno 20 anni di contributi versati.

In altri termini, l’INPS in sede di liquidazione della pensione anticipata contributiva potrà tenere in considerazione anche la rendita proveniente da un fondo pensione diverso da se stesso. E il vantaggio per i lavoratori è evidente.

Riscatto dei contributi non solo per il diritto alla pensione ma anche per la misura della prestazione

Un’altra soluzione favorevole a chi si trova in queste condizioni e quindi aspira alla pensione a 64 anni è la pace contributiva. Ai contribuenti che si trovano privi dei 20 anni di contribuzione minima tanto per la pensione di vecchiaia quanto per la pensione anticipata contributiva, la pace contributiva può essere utile a riempire le carenze che si hanno come versamenti. Infatti chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995 può coprire i vuoti contributivi che ha avuto tra l’anno del primo versamento e il 31 dicembre 2023 per poter completare la carriera cadente che senza la pace contributiva non gli darebbe l’opportunità di andare in pensione.

Ma la pace contributiva ed i versamenti, possono servire pure per aumentare di importo la pensione.
Infatti i contributi riscattati con la pace contributiva con onere a carico del contribuente, possono essere utilizzati sia per il diritto ad una pensione che per l’importo della pensione stessa. La pace contributiva permette di riscattare a pagamento fino a 5 anni di vuoti contributivi. Ed aumentare fino a 5 anni di contributi il proprio montante, può essere utile anche per raggiungere in maniera più facile quella pensione pari a 3 volte o meno l’assegno sociale che come dicevamo è un fardello molto pesante da superare. In definitiva sono queste le soluzioni di favore che i lavoratori possono trovare adesso per poter finalmente andare in pensione nel 2025 senza aspettare altri tre anni per raggiungere la pensione di vecchiaia a 67 anni.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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