Esistono prestazioni erogate dall’INPS che l’Istituto può richiedere indietro perché indebitamente versate. Altre volte, invece, l’INPS eroga prestazioni (o non le eroga affatto) in misura inferiore a quella dovuta. Nel primo caso, l’INPS è a credito e il contribuente a debito. Nel secondo caso, invece, è il contribuente a vantare un credito nei confronti dell’INPS. Tuttavia, questo credito ha una scadenza: decorso il periodo di prescrizione, il contribuente non potrà più reclamarlo. Partendo dal quesito di un nostro lettore pensionato, vediamo come funziona la richiesta di arretrati INPS e come inoltrare la domanda all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
“Buonasera, mi chiamo Patrizio e sono un pensionato di 69 anni. Sono in pensione dal febbraio 2022 e vorrei chiedervi una cosa. Mia moglie è sempre stata casalinga, quindi ho diritto agli Assegni Familiari per lei. Purtroppo, mi sono reso conto solo ora che, nonostante l’abbia comunicato al Patronato al momento della domanda di pensione, non mi è stato mai corrisposto l’assegno familiare. Non ho avuto l’accortezza di controllare, pensando che fosse tutto in regola. Immagino che presentando ora la domanda mi daranno l’assegno, ma mi chiedevo se sono ancora nei termini per richiedere eventuali arretrati. Grazie.”
Ecco come chiedere gli arretrati all’INPS: la guida alla procedura corretta
Il diritto agli assegni familiari arretrati, come per qualsiasi altra prestazione erogata dall’INPS, si prescrive in 5 anni. Questo vale sia per i lavoratori dipendenti, a prescindere dall’introduzione dell’Assegno Unico e Universale per i figli a carico, sia per i pensionati titolari del diritto all’assegno familiare. Quindi, il diritto a richiedere gli arretrati è valido purché non siano trascorsi i cinque anni stabiliti dalla normativa sulla prescrizione. Il nostro lettore è quindi ancora in tempo: essendo pensionato, può presentare una domanda di ricostituzione di pensione all’INPS.
Per gli altri casi, come quelli dei lavoratori dipendenti, dei titolari o ex titolari di Naspi, o degli ex dipendenti di aziende fallite o cessate, la procedura è differente.
Come ottenere ciò che spetta e quando scade il diritto
Il problema è che gli Assegni per il Nucleo Familiare (ANF) non vengono erogati automaticamente dall’INPS: devono sempre essere richiesti. Pertanto, chi non li ha richiesti può aver perso degli importi, ma entro 5 anni può comunque recuperarli, anche se la richiesta non è stata presentata durante il periodo di riferimento.
Il caso del nostro lettore riguarda gli assegni familiari. Tuttavia, sul sito dell’INPS sono disponibili strumenti e servizi utili per ottenere quanto dovuto anche per altre prestazioni non erogate in tempo. Gli arretrati che possono essere richiesti all’INPS possono derivare da molteplici situazioni.
Ad esempio, nel caso di mancato pagamento di una rata di pensione, di assegno di invalidità civile, di assegno sociale o di qualsiasi altra prestazione previdenziale o assistenziale, è possibile presentare una richiesta per ottenere ciò che spetta. Utilizzando il servizio dedicato, accessibile tramite l’area riservata con le credenziali SPID, CIE o CNS, basterà compilare il modulo e indicare l’IBAN del conto corrente su cui si desidera ricevere gli importi. Questo può essere fatto, ad esempio, se l’INPS non ha potuto versare la prestazione a causa di problemi legati al metodo di pagamento precedentemente indicato dal contribuente.