Ecco come fare a sfruttare al massimo i sussidi INPS nel 2024

Cosa c'è da sapere per sfruttare al massimo supporto formazione e lavoro e Assegno di Inclusione: i due sussidi INPS per il 2024.
10 mesi fa
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Da gennaio 2024 è cessato ufficialmente il reddito di cittadinanza. Lo scorso anno, da settembre, era partito il Supporto Formazione e Lavoro. Da gennaio 2024 invece è partito l’Assegno di Inclusione. Si tratta delle due misure che hanno sostituito il reddito di cittadinanza. Le cifre dei nuovi sussidi sono cambiate rispetto al reddito di cittadinanza. Anche alcuni requisiti sono cambiati, alla pari delle platee di riferimento. Ecco che occorre capire bene cosa bisogna fare adesso e come si può recuperare il massimo dai due nuovi strumenti.

[Sommario]

I problemi degli importi del Supporto Formazione e Lavoro e dell’Assegno di Inclusione

Oggi sono già tante le famiglie che stanno percependo i due sussidi che come dicevamo sono destinati a soggetti diversi per età e condizioni. Nella stragrande maggioranza dei casi le cifre che si percepivano con il reddito di cittadinanza erano più alte rispetto a quelle che si percepiscono oggi. Ecco perché è necessario comprendere come sfruttare al massimo le due misure per prendere quanto più possibile con questi due nuovi aiuti di Stato.

“Buonasera, sono una delle beneficiarie del Supporto alla formazione e al lavoro. Infatti percepisco questa misura dal mese di novembre 2023. Prima percepivo il reddito di cittadinanza è sicuramente quello che voi sapete meglio di me è che prendo davvero poco rispetto a prima. Perché mi danno 350 euro al mese rispetto ai 500 di prima. Tralasciando il fatto che sono andata già tantissime volte al centro per l’impiego, mi chiedo perché non si può prendere di più con questo nuovo sussidio nonostante le mie condizioni reddituali e familiari sono rimaste praticamente quelle di prima, quando come detto prendevo 500 euro al mese. C’è qualcosa che posso fare?”

Ecco come fare a sfruttare al massimo i sussidi INPS nel 2024

Il quesito della nostra lettrice è uno dei tanti che dimostrano come il passaggio dal reddito di cittadinanza all’Assegno di Inclusione e al Supporto Formazione e Lavoro non è stato neutro da cambiamenti sugli importi.

Effettivamente chi per età e condizioni oggi rientra nel Supporto Formazione e lavoro prende meno rispetto a ciò che gli arrivava con il reddito di cittadinanza. Perché una persona sola, con reddito zero, prendeva 500 euro al mese (senza considerare eventualmente i 280 euro di componente aggiuntiva per le spese di affitto).

Con il Supporto Formazione e Lavoro invece, si prendono solo 350 euro al mese. Oltretutto il nuovo strumento è assoggettato a controlli maggiori ed a maggiori obblighi di partecipare alle iniziative rivolte al ricollocamento lavorativo.

Sussidi INPS 2024, cosa cambia?

La nostra lettrice non può nulla, perché per età e condizioni rientra nel Supporto Formazione e Lavoro. Infatti questa misura è destinata a tutti coloro che hanno una età compresa tra i 18 ed i 59 anni, e rientrano negli altri requisiti previsti. Se invece rientrava nell’Assegno di Inclusione avrebbe potuto percepire le stesse 500 euro di prima. Per prendere l’Assegno di Inclusione però bisogna essere invalidi, minorenni, over 60 o soggetti presi in carico dai servizi sanitari ASL o dai servizi sociali.

Il caso del singolo senza alcun reddito forse è l’unico caso in cui nulla cambia tra reddito di cittadinanza e Assegno di Inclusione. Perché se il singolo rientra in una delle 4 categorie citate in precedenza come potenziali beneficiari dell’Assegno di Inclusione, continuerà a prendere sempre 500 euro. Negli altri casi, anche l’Assegno di Inclusione prevede cifre diverse e forse più basse rispetto al reddito di cittadinanza.

Due misure che si possono cumulare, ecco come

La divisione in due platee di quelli che possiamo considerare disagiati, porta i nuovi sussidi ad essere meno appetibili rispetto alla misura precedente. In effetti con il reddito di cittadinanza una famiglia composta da soggetti diversi tra loro, ovvero da soggetti dentro il perimetro dell’Assegno di Inclusione e soggetti dentro quello del Supporto Formazione e Lavoro, erano tutti considerati buoni per il calcolo del beneficio.

Con le due nuove misure invece no.

Prendiamo ad esempio una famiglia composta dai genitori cinquantenni e dai figli entrambi minorenni. Il capofamiglia potrà richiedere l’Assegno di Inclusione come precedentemente aveva richiesto il reddito di cittadinanza. Però il reddito di cittadinanza era calcolato su tutti e 4 i componenti, mentre l’Assegno di Inclusione verrà calcolato sui due minorenni e basta. Significa prendere di meno rispetto al passato.

Dal reddito di cittadinanza ai nuovi sussidi

Le due misure nuove però possono essere cumulabili tra loro. Significa che una famiglia può richiederle entrambe, finendo con il percepirle tutte e due. La famiglia prima citata, con entrambi i genitori che per età e situazione rientrano nel Supporto Formazione e Lavoro, e i figli che invece rientrano nell’Assegno di Inclusione, è una di queste.

Infatti il capofamiglia dopo aver presentato domanda di Assegno di Inclusione, potrebbe presentare domanda di Supporto Formazione e Lavoro. Operazione questa a cui sarà assoggettata anche l’altra persona della famiglia non considerata idonea all’Assegno di Inclusione. Due domande di Supporto Formazione e Lavoro ed una domanda di Assegno di Inclusione nella stessa famiglia. L

a via migliore per sfruttare al massimo entrambe le misure è questa. Vanno però considerati gli adempimenti che entrambe le misure prevedono, tra presenze ai corsi di formazione, visite periodiche ai servizi sociali e così via dicendo.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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