Chi è alle prese con una invalidità ha senza dubbio delle problematiche che lo fanno giustamente considerare dallo Stato italiano come un soggetto vulnerabile. E le difficoltà che inevitabilmente condizionano la vita del disabile finiscono spesso con il condizionare anche la vita dei suoi familiari. Ecco perché, per queste ragioni che potremmo definire ovvie, lo Stato non lesina aiuti ai disabili e ai familiari. Anche l’Agenzia delle Entrate prevede dei sostegni per l’invalido.
“Buongiorno, volevo comprendere cosa devo fare per scaricare le spese della badante sulla dichiarazione dei redditi.
Ecco come un invalido o i suoi familiari possono recuperare 399 euro dall’Agenzia delle Entrate
Sono molteplici e varie le agevolazioni che possono essere sfruttate dai disabili e dai familiari, soprattutto quelle previste dalla legge 104 del 1992. Molte di queste agevolazioni, però, sono poco note e sconosciute ai più. E dal momento che sono agevolazioni che si potranno sfruttare anche nel 2025, è meglio capire bene le opportunità, perché una agevolazione non sfruttata rischia di far perdere soldi ai contribuenti.
Ecco alcuni chiarimenti sulle agevolazioni fiscali dei disabili
Tra le varie agevolazioni per i disabili, quelle fiscali spesso non vengono sfruttate. Tra queste, quelle sull’IRPEF possono tornare utili perché, di fatto, l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche grava anche sui disabili. E se il disabile è grave, nel senso che ha difficoltà a compiere gli atti della vita quotidiana senza un accompagnatore, o se ha necessità di compagnia e quindi di assumere una badante, anche queste spese sostenute per l’assistente possono essere scaricate dall’IRPEF.
Anche le detrazioni sulla badante abbattono l’IRPEF da versare
Si chiamano detrazioni e sono lo strumento da utilizzare nel momento in cui una spesa sostenuta è inserita nell’elenco degli oneri detraibili previsti dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). Per le spese della badante, la soglia è pari a 2.100 euro. In pratica, si possono portare in detrazione dai redditi fino a 2.100 euro di spesa per la badante. Ripetiamo, se si tratta di spese 2024, si possono portare in detrazione nel 2025. E si può così arrivare a recuperare fino a 399 euro, perché la detrazione è pari al 19% della spesa sostenuta. Il 19% di 2.100 euro è esattamente 399 euro.
Ecco cosa si recupera dall’Agenzia delle Entrate se l’invalido scarica le spese per la badante
Ciò che si scarica dalle tasse sui redditi è uno sgravio fiscale. Pertanto, i 399 euro abbattono l’IRPEF da versare se il contribuente interessato deve versare con il 730. Se invece l’IRPEF dovuta è già tutta versata, i 399 euro possono rappresentare un autentico rimborso per il contribuente. Un rimborso che arriva in busta paga se il richiedente è un lavoratore che utilizza il suo datore di lavoro come sostituto d’imposta.
Oppure può arrivare con un rateo di pensione se il contribuente che scarica la spesa è un pensionato che usa l’INPS come sostituto. Infine, per chi non ha un sostituto e adotta la soluzione del modello 730 senza sostituto, la spesa può essere recuperata a rimborso direttamente con bonifico (se ha fornito l’IBAN) o assegno da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Ripetiamo, lo sgravio può essere sfruttato direttamente dal disabile se è lui che presenta la sua dichiarazione dei redditi, ma anche da un suo familiare se è quest’ultimo a sostenere le spese, e non necessariamente se il familiare ha a carico fiscalmente il disabile.