Perdere il lavoro a 60 anni significa, nove volte su dieci, rimanere senza reddito e con poche opportunità di trovare una nuova occupazione. In effetti, non è facile per nessuno che ha perso un lavoro riuscire a trovarne un altro velocemente e facilmente, e questo diventa ancora più difficile con l’avanzare dell’età. Pensare alla pensione per chi ha 60 anni, a meno che non si abbiano già oltre 40 anni di contributi, è fuori luogo, considerando le regole attuali del sistema pensionistico. Cosa si può fare, allora, quando ci si trova a 60 anni senza pensione e senza lavoro?
“Salve, ho appena perso il lavoro.
Ecco cosa fare a 60 anni senza pensione e senza più lavoro: le due vie da sfruttare
La lettera del nostro lettore riflette una situazione di grande sconforto, comprensibilmente causata dagli eventi che lo hanno portato, in età avanzata, a perdere il suo lavoro abituale senza aver raggiunto i requisiti per la pensione. Il sistema, in casi come questi, non offre molte alternative. Tuttavia, è probabile che il nostro lettore abbia diritto alla Naspi, l’indennità di disoccupazione destinata a chi perde il lavoro involontariamente (non vale per dimissioni volontarie, salvo giusta causa). La Naspi può essere percepita per un massimo di due anni, con una durata pari alla metà delle settimane lavorate nei quattro anni precedenti la cessazione del rapporto di lavoro.
L’importo della Naspi è pari al 75% dello stipendio medio percepito e utile ai fini previdenziali, sempre calcolato sugli ultimi quattro anni. Tuttavia, dopo i primi sei o otto mesi di fruizione, l’importo inizia a decrescere progressivamente del 3% al mese, fino a ridursi notevolmente verso gli ultimi mesi di erogazione.
Naspi per chi perde il lavoro: ecco come funziona in sintesi
La Naspi può sicuramente alleviare temporaneamente la situazione disastrosa di chi, a 60 anni, si ritrova senza pensione e senza lavoro. Ma cosa fare una volta che la Naspi finisce? L’unica misura disponibile oggi è l’Assegno di Inclusione. Questo sostegno, che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, è rivolto proprio alle persone con più di 60 anni, che rientrano tra i potenziali beneficiari. Tuttavia, chi ha perso il lavoro o ha esaurito i due anni di Naspi deve rispettare specifici requisiti per accedere all’Assegno di Inclusione. Tra cui l’ISEE. Vediamo ora come gestire il problema di un ISEE troppo elevato. Che potrebbe derivare dal fatto che, fino a poco tempo prima, la persona interessata aveva un reddito stabile o percepiva la Naspi.
Ecco perché dopo la Naspi c’è il sussidio per chi ha 60 anni e si trova senza pensione e senza lavoro
Per chi si trova in una situazione di grave difficoltà economica, senza lavoro, senza ammortizzatori sociali e senza pensione, l’unico sussidio disponibile è l’Assegno di Inclusione. Tuttavia, i requisiti per accedervi sono piuttosto stringenti: è necessario avere un ISEE inferiore a 9.360 euro e un reddito familiare non superiore a 6.000 euro annui. Inoltre, non si devono possedere immobili, ad eccezione della prima casa, o risorse economiche che superino i limiti stabiliti.
Il principale ostacolo per un over 60 senza lavoro e senza pensione è l’ISEE. Infatti, la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) con cui si calcola l’ISEE nel 2024 si basa sui redditi e patrimoni del 2022. Lo stesso varrà nel 2025, quando l’ISEE sarà calcolato sui dati del 2023. Questo significa che il diretto interessato potrebbe trovarsi con un ISEE troppo alto per accedere all’Assegno di Inclusione, perché nel 2022 potrebbe aver ancora lavorato o percepito la Naspi.
L’ISEE è fondamentale, ma quale?
La soluzione per rientrare tra i beneficiari dell’Assegno di Inclusione, quando si ha l’età ma non si soddisfano i requisiti ISEE ordinari, è richiedere l’ISEE corrente. Questa versione aggiornata dell’ISEE tiene conto della situazione economica attuale, piuttosto che dei redditi passati. E può essere determinante per chi, come il nostro lettore, ha visto un drastico peggioramento della propria condizione economica.
Per ottenere l’ISEE corrente, però, è necessario prima presentare l’ISEE ordinario. Solo successivamente si può richiedere l’ISEE corrente, che ha validità di sei mesi e può essere rinnovato. Questo permette di aggiornare i dati economici e patrimoniali, segnalando all’INPS che la situazione finanziaria attuale è molto diversa rispetto a quella del passato.
salve le scrivo da Napoli, praticamente la mia situazione è uguale a quella esposta con la differenza che lavoravo in nero. ho ricevuto appena ieri sera la estromissione dall ADI, perche non ero abbastanza invalido. cosa fare?.