Si avvicinano le elezioni federali in Germania, che si terranno domenica 26 settembre. Stando ai sondaggi, per la prima volta dal Secondo Dopoguerra sarà necessario un accordo almeno tra tre partiti per formare il nuovo governo, il primo non guidato dalla cancelliera Angela Merkel sin dal 2005. L’esito del voto per il rinnovo del Bundestag avrà conseguenze anche sui BTp. Cerchiamo di capire quali, valutando i diversi possibili scenari.
Elezioni Germania, scenari più probabili
Scenario 1. Coalizione CDU-Verdi-SPD. La guida del governo rimarrebbe in capo ai conservatori tedeschi, che si alleerebbero con i Verdi e ancora una volta con il Partito Socialdemocratico, con cui già sostengono la Grosse Koalition.
Scenario 2. Coalizione CDU-SPD-FDP. Rispetto ad oggi, entrerebbero nell’esecutivo i liberali, le cui posizioni su politica fiscale e monetaria sono più a destra di quelle dei conservatori. Per i BTp sarebbe una notizia poco positiva, perché verosimilmente CDU e FDP farebbero asse nel governo per mettere in minoranza le posizioni espansive dell’SPD.
Scenario 3. Coalizione “Giamaica”, dal nome dei colori dei partiti: CDU-FDP-Verdi. Da un lato, gli ambientalisti di Annalena Baerbock sposterebbero a sinistra il governo, dall’altro i liberali spingerebbero a destra. E similmente allo scenario 2, il possibile asse tra CDU e FDP farebbe nascere una maggioranza tendenzialmente più conservatrice che progressista. Per i BTp, una notizia poco positiva.
Elezioni Germania, gli scenari più spinti
Scenario 4. Coalizione “semaforo”, ossia tra SPD-Verdi-FDP. I conservatori perderebbero la guida del governo dopo 16 anni e i socialdemocratici cercherebbero alleati tra gli ambientalisti e i liberali.
Scenario 5. Coalizione SPD-Verdi-Linke. Appare improbabile, ma non del tutto esclusa. I socialdemocratici cercherebbero di far nascere un governo tutto a sinistra, imbarcando non solo gli ambientalisti, bensì pure i post-comunisti. La tenuta della leadership della Germania in Europa sarebbe tutta da dimostrare e l’Italia, guidata in questo frangente da un peso massimo come Mario Draghi, se ne avvantaggerebbe anche sul piano della credibilità politica ai tavoli internazionali. Per i BTp, un’ottima notizia: Berlino non dovrebbe più ostacolare politiche fiscali e monetarie espansive.