Ecco i nati nel 1963 cui possono bastare 35 anni di contributi per andare in pensione

Come andare in pensione per le nate nel 1963 e perché non subiscono le modifiche relative alla misura Opzione Donna di oggi.
8 mesi fa
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pensione anticipata 2024
Foto © Licenze Creative Commons

Non tutti hanno ben chiare le opportunità di andare in pensione nel 2024.
Molti non riescono ad avere una visione completa delle opportunità pensionistiche, limitandosi alle specifiche di una singola misura. Tuttavia, le opzioni sono numerose, includendo sia misure attualmente in vigore che altre cessate, ma ancora vantaggiose per chi riesce a sfruttarle.

Ad esempio, a 61 anni, potrebbero essere sufficienti 35 anni di contributi per accedere alla pensione. Molti si chiedono come sia possibile, e la risposta potrebbe essere trovata nel 2024, utilizzando strumenti spesso sottovalutati ma significativi.

Lo sai che a 61 anni possono bastare 35 anni di contributi per andare in pensione?

Se una lavoratrice si è trovata in difficoltà dopo le ultime due leggi di bilancio e le novità introdotte dalla manovra su Opzione Donna, farebbe bene a considerare tutte le alternative disponibili. Nonostante il governo abbia inasprito questa misura negli ultimi due anni, non tutte le lavoratrici saranno pesantemente influenzate da queste novità. Alcune, pur non avendo 58 anni, potranno andare in pensione indipendentemente dalle recenti modifiche.

Ecco i nati nel 1963 cui possono bastare 35 anni di contributi per andare in pensione

La misura “Opzione Donna” è stata severamente inasprita dalle ultime due manovre finanziarie. Praticamente, esiste una versione di Opzione Donna fino al 2022, una per il 2023 e versione Opzione Donna per il 2024. I requisiti per la pensione e le categorie di riferimento sono stati notevolmente modificati. La versione iniziale di Opzione Donna, valida fino al 31 dicembre 2022 con requisiti da soddisfare entro la fine del 2021, prevedeva:

  • almeno 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti del settore privato o pubblico;
  • almeno 59 anni di età per le lavoratrici autonome;
  • un minimo di 35 anni di contributi previdenziali versati.

Nel 2023, Opzione Donna è stata modificata con un aumento dell’età per l’uscita e una restrizione delle beneficiarie. Quindi, nel 2023, la misura era accessibile a chi, entro il 31 dicembre 2022, aveva raggiunto:

  • almeno 58 anni di età per licenziate o chi aveva a che fare con crisi aziendali o caregiver e invalide con due o più figli;
  • almeno 59 anni di età per caregiver e invalide con un solo figlio;
  • minimo 60 anni di età per caregiver e invalide senza figli;
  • un minimo di 35 anni di contributi previdenziali versati.

Nel 2024, la platea di interessate è rimasta quella del 2023, senza ritorno alla generalità delle lavoratrici dipendenti o autonome.

L’età è aumentata di un anno e i requisiti, da centrare entro il 31 dicembre 2023, sono diventati:

  • almeno 59 anni di età per licenziate o chi gestisce crisi aziendali o caregiver e invalide con due o più figli;
  • almeno 60 anni di età per caregiver e invalide con un solo figlio;
  • minimo 61 anni di età per caregiver e invalide senza figli;
  • un minimo di 35 anni di contributi previdenziali versati.

Le modifiche alla misura e perché a molte non incidono

Ricapitolando, dal 2022 ad oggi, molto è cambiato per la misura. Nonostante le richieste di rendere Opzione Donna una misura strutturale, essa rimane sperimentale (scade il 31 dicembre 2024) e piuttosto limitata. Tuttavia, anche nel 2024, ci saranno lavoratrici dipendenti o autonome che, indipendentemente dai figli avuti o dalle categorie di appartenenza, potranno andare in pensione con questa misura.

Ciò vale specialmente per le lavoratrici nate nel 1963, che nel 2024 compiono 61 anni. Questo significa che sono lavoratrici che nel 2021 hanno compiuto 58 anni e quindi hanno maturato il diritto di andare in pensione con Opzione Donna anche oggi.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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