Se siete alla ricerca di un bond con cedole elevate, non guasterebbe uno sguardo alle obbligazioni emesse da Societe Generale nel novembre scorso. Hanno appena tre mesi di vita e una durata residua ancora di quasi dieci anni. Arrivano a scadenza, infatti, in data 14 novembre 2033 (ISIN: XS2699558305). Per i primi due anni, riconoscono all’investitore una cedola annuale lorda dell’8,25% e corrisposta in un’unica soluzione al termine del secondo anno. Dunque, nel novembre del 2025 l’obbligazionista riceverà il 16,50% del capitale nominale investito.
Cedola variabile dal terzo anno
Al termine dei due anni, le obbligazioni Societe Generale offrono una cedola corrisposta ogni tre mesi e pari all’Euribor a 3 mesi. Tuttavia, su base annua la cedola non potrà mai assumere valori sotto lo zero e mai superiori al 5%. In ciascuna di tali date di pagamento, la banca francese si riserva la facoltà di procedere al rimborso anticipato. Nel caso, il capitale sarebbe restituito al suo valore nominale insieme all’ultima cedola maturata.
Stima del rendimento atteso
Qual è la situazione odierna? Le obbligazioni Societe Generale trattano sul mercato secondario poco sopra la pari, in area 100,40. Grosso modo, l’investitore percepirebbe un rendimento in linea con il valore delle cedole medie incassate nell’arco del quasi decennio. Ma ovviamente stiamo parlando di un asset dal rendimento ignoto dopo il secondo anno. Sappiamo solo, in effetti, che la cedola potrà muoversi tra zero e il 5%, ma non potremo mai conoscere in anticipo il suo valore medio puntuale.
Vero è, comunque, che il mercato prova a scontare i tassi di interesse con largo anticipo. E seguendo la curva “forward” dell’Euribor a 3 mesi, apprendiamo che, alle date di pagamento trimestrali dal novembre 2025 fino al novembre 2033, esso è atteso in media al 2,55%.
Obbligazioni Societe Generale poco generose
Siamo partiti da una maxi-cedola fissa apparentemente imperdibile e, in fin dei conti, ci ritroviamo con un bond affatto generoso. Al netto della ritenuta fiscale, il rendimento scenderebbe ancora sotto il 2,60%. Meno di quanto al momento ci offrirebbe un BTp a 10 anni. Certo, nessuno ci può confermare che le previsioni di mercato siano corrette. Se l’Euribor a 3 mesi risultasse sempre pari o sopra il 5% all’inizio di ogni periodo di godimento della cedola, il rendimento salirebbe al 5,50%. E al netto, pur sempre sopra il 4,10%.
Queste obbligazioni Societe Generale rappresentano, quindi, una scommessa sull’andamento dei tassi a lungo termine nell’Eurozona. Riflettono direttamente le condizioni monetarie nell’area, dato lo stretto legame tra Euribor a 3 mesi e tasso sui depositi fissato dalla Banca Centrale Europea, ad oggi fermo al 4%. In venticinque anni di storia, tuttavia, questo tasso si è mosso in area o sopra il 5% solamente in due occasioni e per periodi assai brevi. E per quasi sette anni fino all’estate del 2022, assunse valori negativi. Sarebbe il caso di pensarci due volte prima di ipotizzare un investimento.