Ecco il testo della manovra di Bilancio 2025, meno tasse e più vantaggi con un sacrificio

Ecco uno per uno i principali provvedimenti che riducono le tasse di alcuni contribuenti e che costringono al sacrificio altri, il testo della manovra è reso pubblico.
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2 mesi fa
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Ecco cosa contiene la legge di Bilancio del governo Meloni, bonus, agevolazioni e stanziamenti e cosa si critica sulla manovra.
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Con 144 articoli e 133 pagine, ecco finalmente il testo della manovra di Bilancio. E dal punto di vista fiscale, notevoli i provvedimenti a favore dei contribuenti. Nonostante le critiche, quindi, il governo ha deciso di andare avanti per la strada tracciata, ovvero di dare manforte al ceto medio.

Detrazioni, bonus IRPEF, scaglioni di imposta e taglio del cuneo fiscale vengono confermati e in alcuni casi potenziati. Ecco le cose che maggiormente interessano i cittadini dalla manovra di Bilancio del governo Meloni.

Ecco il testo della manovra di Bilancio 2025, meno tasse e più vantaggi con un sacrificio

La detrazione per i lavoratori dipendenti utilizzata nel 2024, cioè la detrazione massima, viene utilizzata anche nel 2025. Con la manovra di Bilancio 2025 i dipendenti non ci rimetteranno nulla rispetto all’anno scorso. E resta fissata anche la cosiddetta “no tax area” a 8.500 euro (nel 2023 era a 8.174 euro). Per la detrazione, quindi, anche nel 2025, a ridurre l’imposta lorda, dovuta sempre in rapporto alle giornate di lavoro nell’anno di imposta, addio ai soliti 1.880 euro, e si passa a 1.955 euro.

A vantaggio dei lavoratori dipendenti, quindi. Perché chi ha un reddito fino a 8.500 euro ha una detrazione pari all’imposta e quindi non deve versare nulla.

L’impatto è semplice. Con la vecchia soglia, chi aveva 8.500 euro di reddito e quindi oltre la vecchia no tax area da 8.174 euro circa, doveva versare 80 euro di IRPEF (il 23% del primo scaglione moltiplicato per i 350 euro di differenza tra la no tax area e 8.500 euro).

Meno IRPEF ancora nel 2025 ma con una potenziale sorpresa in arrivo che migliora ancora di più la situazione

Sempre in materia fiscale, e quindi di tasse, ecco confermati nella manovra di Bilancio gli scaglioni 2024 per l’IRPEF. Significa che anche nel 2025 proseguirà il taglio delle tasse a chi nel 2024, rispetto al 2023, ha recuperato così 260 euro.

L’IRPEF resta a 3 fasce, anche se su questo argomento il governo ha già ripetuto che se ci saranno risultati buoni dalle adesioni al concordato preventivo biennale, i soldi recuperati verranno utilizzati per ridurre la seconda aliquota ed aumentare la seconda fascia come redditi. Gli scaglioni sono, anche nel 2025:

  • redditi fino a 28.000 euro, 23%;
  • da 28.001 euro e fino a 50.000 euro, 35%;
  • oltre 50.000 euro, 43%.

Nel caso in cui si materializzassero le novità collegate al concordato preventivo biennale, il secondo scaglione diventerebbe:

  • da 28.001 e fino a 60.000, 33%.

Anche il Bonus IRPEF confermato così come l’estensione della no tax area nella manovra di Bilancio

Per il trattamento integrativo IRPEF si inserisce il taglio di 75 euro anche per il 2025. E’ confermato che ai lavoratori dipendenti con un reddito annuo fino a 15.000 euro spetta quello che ancora oggi qualcuno erroneamente chiama Bonus Renzi da 1.200 euro all’anno (100 euro al mese). Ma per riceverlo il dipendente deve avere un’imposta lorda superiore alle detrazioni, ma tagliate di 75 euro. Anche nel 2024 è stato così, poiché il governo, per garantire ancora il bonus IRPEF pieno a chi aveva redditi sopra 8.174 euro e fino a 15.000 euro alla luce dell’aumento della no tax area, ha dovuto inserire questo taglio.

Il taglio del cuneo fiscale lo ha fatto il governo Draghi, ma quello attuale lo potenzia

Nella manovra di Bilancio aumenta anche la portata del taglio del cuneo fiscale, perché adesso i vantaggi sono estesi a redditi fino a 40.000 euro (prima era fino a 35.000 euro). Il taglio del cuneo fiscale, che qualcuno rinfaccia al governo di essere stato introdotto dal precedente esecutivo Draghi, viene così rivisitato.

Ed è a vantaggio dei lavoratori dipendenti con redditi, come detto, fino a 40.000 euro. In pratica, fino a 20.000 euro di reddito, la misura funziona con sgravio contributivo pari al 7,1% per lavoratori con redditi fino a 8.500 euro, pari al 5,3% per lavoratori con redditi da 8.501 a 15.000 euro e del 4,8% per titolari di redditi tra 15.001 e 20.000 euro.

Per chi invece ha redditi più alti e fino a 32.000 euro, ecco un potenziamento delle detrazioni. Ne nasce una aggiuntiva da 1.000 euro direttamente in busta paga. E poi dai 1.000 euro si scende gradualmente di importo con il sistema del cosiddetto decalage fino a 40.000 euro.

Il taglio delle detrazioni ma solo per chi ha redditi rilevanti e mai su spese sanitarie e mutui

Il governo nella manovra di Bilancio pare abbia deciso di dare manforte al cosiddetto ceto medio. In effetti, tutte le agevolazioni fiscali prima citate sono a vantaggio di chi ha redditi non certo elevati. Poi si arriva a dei tagli sulle detrazioni per chi ha redditi superiori a 75.000 euro. Parliamo in questo caso di detrazioni relative ai cosiddetti oneri, ovvero alle spese che i cittadini e contribuenti scaricano dall’IRPEF ogni anno. Per i contribuenti con redditi elevati adesso è fissato un tetto massimo pari a 14.000 euro per chi ha redditi da 75.001 a 100.000 euro e di 8.000 euro per chi ha redditi superiori a 100.000 euro.

Il tetto massimo deve essere calcolato al netto delle spese sanitarie, che continuano ad essere completamente detraibili per tutti (naturalmente anche le franchigie previste), e delle spese relative agli interessi sui mutui contratti fino al 31 dicembre 2024. Questo tetto massimo deve essere moltiplicato per un coefficiente diverso a seconda del numero di figli. Nel dettaglio abbiamo:

  • 0,50 per chi non ha figli a carico;
  • 0,70 per chi ha un figlio a carico;
  • 0,85 per chi ha due figli a carico;
  • 1,00 per chi ha più di due figli a carico;
  • 1,00 in presenza di almeno un figlio invalido.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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