Ecco la nuova proposta di sanatoria delle cartelle esattoriali, in manovra possibile novità

Per le cartelle esattoriali ecco una nuova proposta di sanatoria, parte la rottamazione quinquies? Ecco le ultime indiscrezioni.
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1 mese fa
2 minuti di lettura
Piazza pulita delle cartelle esattoriali, ecco quelle che scadono il 31 dicembre 2024 e da non pagare più nel 2025
Foto © Pixabay

C’era nell’aria una voce che parlava di una nuova sanatoria delle cartelle, ma poi nel testo della legge di Bilancio e nel collegato decreto fiscale nulla era comparso. Nuove sanatorie delle cartelle assenti quest’anno nel provvedimento di fine anno da parte del governo Meloni. Invece, alla fine ecco che un emendamento alla legge di Bilancio, se venisse approvato, colmerebbe questo vuoto. Infatti, si torna a parlare di rottamazione delle cartelle esattoriali.

E in risposta ai tanti lettori che ci chiedono spiegazioni riguardo a eventuali nuove opportunità di fare la pace con le cartelle esattoriali, questa proposta potrebbe calzare a pennello.

Ecco la nuova proposta di sanatoria delle cartelle esattoriali, in manovra possibile novità

Una nuova rottamazione delle cartelle è ciò che Forza Italia propone con un emendamento al decreto fiscale. Prima di tutto, è meglio capire cosa sono gli emendamenti. Ogni volta che il governo emana un atto e lo presenta al Parlamento, questo atto è una sorta di bozza. Durante la discussione alle Camere, i gruppi parlamentari, i partiti e i parlamentari tutti possono presentare proposte e correttivi a quel testo.

Una proposta significa che non c’è ancora nulla di certo e che bisognerà prima di tutto verificare se la proposta passerà. Solo in quel caso, il testo di una legge, e in questo caso del decreto fiscale, verrà modificato con l’inserimento delle novità. Da quel momento la proposta diventa parte integrante di quell’atto che poi deve essere convertito in legge, approvato definitivamente e infine pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Fatto sta che Forza Italia, partito di maggioranza del governo che ha anche il Vicepremier, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, propone adesso una rottamazione quinquies. Una vera e propria nuova sanatoria delle cartelle esattoriali.

Rottamazione delle cartelle nella nuova legge di Bilancio nel decreto Fiscale

Si chiamerebbe Rottamazione Quinquies perché è la quinta versione di questo provvedimento di sanatoria.

Con questa nuova rottamazione quinquies, per le cartelle esattoriali dei contribuenti continuerebbero i provvedimenti di salvaguardia.

Dopo la versione quater, scaduta dal punto di vista delle domande lo scorso 30 giugno, ecco la nuova misura che entrerebbe in vigore nel 2025. Con questa nuova rottamazione delle cartelle, i contribuenti potrebbero rottamare tutte quelle cartelle che sono diventate tali fino al 31 dicembre 2023.

Parliamo di debiti per tasse, imposte e tributi evasi, oppure per contributi assistenziali e previdenziali non versati o anche per multe del Codice della Strada non pagate. Ma solo se questi debiti sono passati nelle mani dell’Agenzia delle Entrate Riscossione ed in base alla data di passaggio. Per esempio, con la rottamazione quater furono inseriti tra i debiti rottamabili quelli finiti all’Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 30 giugno 2022.

Ecco la proposta di Forza Italia

La proposta di nuova sanatoria delle cartelle, nello specifico, è a firma di Claudio Lotito e Adriano Paroli, due parlamentari di Forza Italia.

Nel dettaglio, si propone la riapertura dei termini della rottamazione quater per chi non è riuscito a pagare i vecchi piani, con la possibilità di pagare entro il 31 luglio in unica soluzione o nuovamente in 18 rate con interessi pari al 2% dalla seconda rata in poi. Più che una vera e propria nuova rottamazione, quindi più che una quinquies, si tratta di una modifica alla quater.

Nel dettaglio, la proposta infatti prevede la correzione all’articolo 1, commi da 231 a 252, della legge di Bilancio 2023, cambiando le date delle cartelle in rottamazione. Queste passerebbero dal periodo 1° gennaio 2000 – 30 giugno 2022 a una nuova fascia temporale, cioè dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023 (inserendo le nuove cartelle in affidamento all’Agenzia delle Entrate Riscossione dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023).

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

2 Comments

  1. In questa fase di congiuntura economica negativa in cui versa, purtroppo, la nostra Italia, ritengo sia stata lungimirante la proposta dei parlamentari di Forza Italia, Lotito e Paroli di nuova sanatoria delle cartelle con ampliamento dei termini fino al 31.12.2023. Lo Stato deve , necessariamente fare cassa e tanti contribuenti risultano essere con l’acqua alla gola per i debiti accumulati che nel corso del tempo sono divenuti impossibili pagarli . Le opposizioni faranno gran cassa contestandone la proposta, ma in realtà, questa era l’unica soluzione da adottare in questo preciso momento di grande sofferenza economica in cui versano i contribuenti italiani .

  2. Se volete eliminare realmente il vecchio con il fisco non vi è altra soluzione che questa.
    Dite al contribuente : dammi il 25 % di quello che mi devi e chiudiamo tutto ,altrimenti hai voglia di rottamazione cartelle.
    Non avete capito che la gente non ne può più.
    Tagliatevi i Vs. Stipendi di on.li e dep.ti e ai manager aziendali pagateli anche a peso d’ oro ma se producono frutti altrimenti LICENZIATELI senza alcun risarcimento e chiederne i danni.

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