“Dal momento che nessun sistema industriale può stare in piedi con un numero esiguo di consumatori, se non si crea un mercato attraverso l’aumento diffuso del reddito il sistema s’inceppa“, lo spiegava Alberto Angela. Vediamo in che modo è inerente al reddito di cittadinanza e alla sua possibile cancellazione. Solamente se le famiglie hanno dei soldi, d’altronde, possono spenderli. In caso contrario diventa un cane che si morde la coda: le persone non possono acquistare e gli esercizi commerciali restano con merce invenduta.
Un concetto basilare, che dimostra come sia importante che tutti quanti possano attingere a una fonte di reddito. Quest’ultimo, generalmente, deriva dal lavoro oppure dalla pensione. In altri casi, invece, è rappresentato dal reddito di cittadinanza. Proprio quest’ultimo ha scatenato fin dal suo debutto molte polemiche perché sembra scoraggiare la ricerca di lavoro. Da qui la decisione del governo Meloni di porre fine a tale sussidio. Ma quale strumento sostituirà il reddito di cittadinanza nel 2023? Ecco cosa c’è da aspettarsi.
Ecco lo strumento che prenderà il posto del reddito di cittadinanza nel 2023
“Tutto ha una fine” ha commentato il senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan nel corso di un suo intervento nella trasmissione di La 7 “Omnibus”. Al centro della discussione il reddito di cittadinanza che ormai ha i mesi contati. Nel 2023, infatti, tale sussidio sarà disponibile per gli occupabili e solamente per otto mesi. Nel 2024, invece, diremo definitivamente addio a tale aiuto economico.
Ma quale strumento verrà utilizzato al suo posto? Ebbene, a tal proposito, sempre lo stesso Malan ha sottolineato come il nuovo Governo non abbia avuto il tempo necessario per poter studiare uno strumento per il 2024. Al momento, infatti, sono state messe a punto solo le regole per il 2023. Una volta portata a termine la Legge di Bilancio, quindi, l’esecutivo potrà iniziare a pensare a quali misure mettere in campo nel corso dei prossimi anni.
Reddito di inclusione o reddito di sussistenza?
Diverse le ipotesi in ballo, come ad esempio il possibile ritorno del reddito di inclusione Rei. Una soluzione, quest’ultima, che sembra alquanto di difficile realizzazione. Più probabile, invece, l’arrivo di un nuovo sussidio che prenderebbe il nome di reddito di sussistenza. Quest’ultimo sarà in mano ai Comuni in modo tale da essere più vicini alle esigenze dei cittadini.
Al momento, comunque, è bene sottolineare, si tratta solo di ipotesi. Non è dato sapere, infatti, quali decisioni prenderà nel corso dei prossimi mesi il Governo. Non resta quindi che attendere il 2023 per vedere quali saranno le prossime mosse in tale ambito e soprattutto quale strumento sostituirà finalmente il tanto discusso reddito di cittadinanza.