Per la previdenza pubblica, ecco perché dovremo aspettare 10 anni per la vera riforma delle pensioni. Non solo perché al momento la riforma delle pensioni è ferma al palo. Con il dialogo Governo-Sindacati che è interrotto. Ma anche perché la riforma delle pensioni, per quel che riguarda il ritiro anticipato dal lavoro, per il momento potrebbe essere per molti. Ma non per tutti.
Ecco perché dovremo aspettare 10 anni per la vera riforma pensioni. Dato che fino a quando ci sarà il doppio sistema di calcolo, tra retributivo e contributivo, il rischio reale è quello per cui una riforma strutturale della previdenza pubblica sarà davvero difficile da mettere a punto.
Ecco perché dovremo aspettare 10 anni per la vera riforma delle pensioni
Non a caso, sul periodo di transizione tra il sistema retributivo e quello contributivo, recentemente è stata avanzata un’ipotesi di flessibilità in uscita con la pensione in due tempi. Ecco perché dovremo aspettare 10 anni per la vera riforma pensioni.
In quanto con la pensione in due tempi scatterebbe l’erogazione di una parte della pensione a 63-64 anni. Per la parte contributiva dell’assegno INPS. E poi la quota restante della pensione, per la parte calcolata con il retributivo, solo al compimento del 67esimo anno di età. Ecco perché dovremo aspettare 10 anni per la vera riforma pensioni.
Cosa succederà nel 2023 aspettando la vera revisione della previdenza pubblica?
Chiarito perché dovremo aspettare 10 anni per la vera riforma pensioni, ci sono incertezze anche nel breve termine. In quanto ad oggi non è dato sapere come si andrà in pensione a partire dal 2023. Ovverosia, con quali misure di pensionamento anticipato. Basti pensare che ad oggi, in assenza di interventi legislativi, nel 2023 sparirebbe la Quota 102. Così come è incerto il futuro pure per l’Ape Sociale e per l’Opzione Donna. Ecco perché dovremo aspettare 10 anni per la vera riforma pensioni.