La rottamazione, lo stralcio e la cancellazione delle cartelle, e cioè la tregua fiscale del governo Meloni, sono la novità più importante dal punto di vista fiscale del 2023. La sanatoria delle cartelle esattoriali può considerarsi ufficialmente partita. Di tutti questi provvedimenti sicuramente la cancellazione delle cartelle è senza dubbio il provvedimento che più di altri riscuotere l’attenzione dei contribuenti. Questo, dal momento che si parla di cartelle che di fatto verrebbero automaticamente cancellate dal carico del singolo contribuente interessato. Segnalazioni in redazione però mettono in luce il fatto che nonostante un contribuente ha cartelle che rientrano nella cancellazione, queste compaiono ancora nell’estratto di ruolo. In pratica il contribuente interessato si trova ancora carichi nell’estratto di ruolo, nonostante siano dentro la cancellazione.
“Buonasera, sono un contribuente che è interessato alla sanatoria delle cartelle. Ho diverse cartelle esattoriali pendenti, ma quasi tutte riguardano debiti con l’Agenzia delle Entrate, per le dichiarazioni dei redditi. Credevo che quelle fino al 2015 venissero cancellate automaticamente dal mio carico. Ieri però controllando il mio estratto di ruolo le ho trovate tutte ancora presenti. Credevo che mi rimanessero da pagare solo quelle successive al 2015.”
Ecco perché le le cartelle fino al 2015 restano ancora nell’estratto di ruolo all’ADER
La rottamazione delle cartelle è quella misura che, dietro domanda da parte degli interessati, permette di godere dello sconto su aggi della riscossione, sanzioni e interessi per ritardata iscrizione a ruolo. Sempre la rottamazione permette di pagare a rate le cartelle, per un numero massimo di 18 rate trimestrali dal 2023 al 2027. Perché partiamo dalla rottamazione delle cartelle? perché si tratta di quella misura che rispetto alle altre della tregua fiscale, ha meno necessità di chiarimenti. Un altro provvedimento della tregua fiscale è la cancellazione automatica delle cartelle. La cancellazione delle cartelle azzera completamente e in maniera del tutto automatica e senza domanda il debito dal carico fiscale del contribuente. Lo stralcio, altro provvedimento della sanatoria delle cartelle, ha le stesse caratteristiche della rottamazione. Ma riguarda le cartelle degli enti locali, e soprattutto fa riferimento alle cartelle degli enti locali che hanno aderito allo stralcio. Perché ci sono Comuni e Regioni che non hanno concesso questa facoltà ai loro cittadini. Una cosa però che lascia il tempo che trova perché come vedremo, c’è una evidente anomalia tra stralcio e rottamazione, che rende le due misure praticamente identiche o quasi.
Niente stralcio delle cartelle? poco male, c’è la rottamazione delle cartelle
Due misure diverse, anche se fanno parte entrambe del contenitore della tregua fiscale. Parliamo come già accennato, di rottamazione e cancellazione. Essendo due provvedimenti simili, l’uno può sostituire l’altro. In pratica anche senza stralcio, la rottamazione può essere utile. Una anomalia che permette anche a chi vive in un Comune o in una Regione dove non è stato ammesso lo stralcio, di inserire queste cartelle nella rottamazione. Su questi argomenti i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione sono attesi quotidianamente e sono molto importanti. Anche perché allo stato attuale delle cose anche noi che scriviamo non possiamo avere la sicurezza e la certezza di dare le giuste informazioni proprio alla luce di queste evidenti anomalie.
Ecco quando parte la cancellazione delle cartelle esattoriali
Per quanto riguarda il quesito del nostro lettore invece la situazione è piuttosto chiara. Infatti sulla cancellazione delle cartelle e sulla rottamazione i dubbi non ce ne sono dal momento che sono i due provvedimenti ormai certi e figli delle decisioni prese dal governo. Sono due misure che non necessitano di avallo da parte di nessun altro ente. La cancellazione delle cartelle a cui far riferimento il nostro lettore non è ancora attiva. Ecco perché lui si ritrova ancora i carichi affidati all’agente della riscossione entro il 2015 come da versare e non cancellati. La cancellazione delle cartelle infatti dovrebbe riguardare i debiti di un contribuente, affidati all’agente della riscossione dal 2000 al 2015, purché di importo inferiore a 1.000 euro. E purché riguardino debiti con le agenzie fiscali, le amministrazioni centrali e gli enti previdenziali pubblici. Cartelle che come detto compaiono ancora negli estratti di ruolo, ma solo perché è stato deciso di dare il via alla cancellazione automatica di queste cartelle dal 31 marzo prossimo. In altri termini oggi negli estratti di ruolo dei contribuenti, si trovano anche le cartelle che teoricamente dovrebbero essere cancellate proprio in virtù di quanto deciso dal governo nella tregua fiscale.
La rottamazione delle cartelle e le domande già partite
Ciò che confonde, è il fatto che della tregua fiscale alcuni provvedimenti sono già attivi e partiti, mentre altri sono ancora da avviare. Per la rottamazione per esempio, il contribuente deve presentare domanda e la procedura è già attiva sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Procedura accessibile sia con le credenziali di accesso ai servizi digitali delle pubbliche amministrazioni, come per esempio lo SPID, che in area libera. Il contribuente deve presentare domanda di definizione agevolata entro il 30 aprile prossimo. La domanda che va presentata in maniera digitale usando la procedura prima citata, ricalca espressamente le domande che andavano presentate per le vecchie sanatorie. E quindi anche per gli altri provvedimenti di rottamazione precedenti quest’ultimo. Deve essere il contribuente ad inserire nella domanda di definizione agevolata tutte le cartelle che intende rottamare. È evidente che presentando domanda oggi e facendo riferimento all’estratto di ruolo, il contribuente rischia di inserire nella rottamazione delle cartelle anche quelle che in teoria dovrebbero essere cancellate automaticamente dal fisco. Un rischio serio di inserire cartelle in rottamazione che invece dovrebbero essere azzerati in maniera automatica dal fisco.
I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione
L’Agenzia delle Entrate Riscossione ha già risposto a numerosi dubbi riguardo alla rottamazione delle cartelle in questi giorni. Per esempio ha spiegato le modalità di presentazione delle domande, le scadenze e perfino il piano di rateizzazione che un contribuente può utilizzare per rientrare del debito. Naturalmente dopo aver scontato di sanzioni e interessi la cartella stessa. Il punto nevralgico però riguarda il fatto che se un contribuente inserisce nella rottamazione le cartelle che poi verrebbero cancellate da parte del fisco, che fine faranno queste cartelle? Bisogna capire se una volta inserite nella rottamazione delle cartelle, queste andranno comunque pagate nonostante rientrano nel perimetro di quelle cancellate. O in alternativa, dal momento che la risposta dell’Agenzia delle Entrate Riscossione alla domanda di definizione agevolata deve sopraggiungere entro giugno, si possa fare il contrario.
Meglio fare le cose con calma
Occorre chiarire se l’Agenzia delle Entrate Riscossione anche una volta trovata, in una domanda di definizione agevolata, una cartella poi cancellata, la toglierà automaticamente dal novero di quelle rottamate dal singolo contribuente. Visto che c’è ancora tempo sia per la rottamazione che per la cancellazione, potrebbe essere consigliabile non partire subito con la domanda di definizione agevolata. Aspettando qualche altro giorno e magari godendo di quei chiarimenti del fisco che ogni giorno che passa appaiono sempre più necessari.
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