Ecco perché puoi ricevere sulla pensione di dicembre 154 euro di bonus

Ecco come avere sulla pensione di dicembre 154 euro di bonus oltre alla tredicesima mensilità, limiti di reddito ed altri requisiti.
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bonus pensione
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Ok alla tredicesima mensilità sulla pensione di dicembre. E ok anche all’ipotetico anticipo del conguaglio sulla rivalutazione 2024, che ha portato in dote un credito dello 0,3% al mese di pensione ai titolari di trattamenti fino a quattro volte il minimo. Ed è ok anche, eventualmente, alla quattordicesima spettante a chi ha compiuto 64 anni di età dopo il primo luglio 2024 e non ha ricevuto la mensilità in più a luglio scorso. Sono queste le cifre aggiuntive sulla pensione che fanno lievitare l’assegno in pagamento il 2 dicembre, sia in banca che alle Poste, visto che il 1° dicembre è domenica.

Però c’è anche chi a dicembre riceverà un bonus sulla pensione, un trattamento aggiuntivo che molti chiamano bonus Natale o bonus tredicesima. Ecco perché puoi ricevere sulla pensione di dicembre 154 euro di bonus.

“Salve, volevo dei chiarimenti sulla pensione che prenderò a dicembre e, nello specifico, parlo del bonus tredicesima. Se non sbaglio, spetta a pensioni sotto il trattamento minimo. Io prendo 700 euro al mese di pensione e ho 70 anni di età. Mi spetta il bonus che, se non sbaglio, è di circa 150 euro?”

Ecco perché puoi ricevere sulla pensione di dicembre 154 euro di bonus

Nel mese di dicembre, con la tredicesima sulla pensione e con tutte le altre somme aggiuntive che potrebbero aumentare il rateo di fine anno, numerosi pensionati potrebbero prendere anche il bonus da 154 euro.

Statistiche alla mano, sono circa 400.000 i pensionati che dovrebbero rientrare in un bonus che ormai è in pianta stabile nel sistema, avendo avuto i natali con la legge numero 388 del 2000.

Infatti, con la Legge di Bilancio 2001, precisamente all’articolo 70, comma 7, della già citata legge 388 del 2000, fu stabilito che, a decorrere dall’anno 2001, a favore dei soggetti che siano titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria), delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima e delle forme pensionistiche obbligatorie, c’è la possibilità di ottenere in automatico questo bonus.

Ma solo a condizione che i trattamenti percepiti non superino come importo il trattamento minimo annuo del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD). E per il 2024 questo limite è pari a 598,61 euro al mese. Per di più, il bonus è spettante a condizione che il reddito complessivo del pensionato non sia superiore a 1,5 volte il trattamento minimo. E nel caso di soggetti coniugati, il reddito cumulato con il coniuge non deve superare 3 volte il trattamento minimo INPS.

Come funziona questo trattamento aggiuntivo

Si ricorda che il bonus non è assoggettato ad imposta, non si rivaluta al tasso di inflazione e non concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini IRPEF. Non è necessaria alcuna domanda da parte dei diretti interessati. Infatti, il bonus è erogato automaticamente dall’INPS, sulla base della pensione che attualmente percepisce il pensionato. E dei redditi del pensionato estrapolati dalle banche dati di cui dispone l’INPS.

Il bonus è esattamente pari a 154,94 euro. Questo perché, come detto, da quando è stato varato questo bonus non si adegua al tasso di inflazione. Nella Manovra Finanziaria del 2001 si era varato in misura pari a 300.000 lire. Proprio la trasformazione di 300.000 lire in euro, al cambio di allora che era di 1.936,27 lire per un euro, porta il beneficio esattamente a 154,94 euro.

Rispondendo alla lettrice, quindi, a prima vista per lei nessun bonus è ammesso, avendo un trattamento di 700 euro al mese. Superiore, quindi, al trattamento minimo che nel 2024, come abbiamo detto, è pari a 598,61 euro. Molti che hanno una pensione sotto questa soglia, per la verifica del diritto farebbero bene a controllare i redditi in base alle soglie prima citate. Soprattutto a quelle con il coniuge. Perché tra i motivi di esclusione dal bonus il limite di reddito è senza dubbio quello più plausibile.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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