Continuiamo a parlare di lavori con il 110 in chiave di approfondimento, per capire come stanno davvero le cose nei cantieri aperti e in quelli mai iniziati. La nostra mini inchiesta sul bonus 110 e sulla cessione del credito ha messo in evidenza una differenza importante tra condomini e villette unifamiliari/case singole, indipendentemente dal fatto che siano prima o seconda casa.
Superbonus: villetta singola contro condominio
Chiariamo quest’ultimo aspetto per evitare che il discorso degeneri in una diatriba tra chi vive in condominio e chi ha casa singola perché quest’ultima non è sempre lusso.
Potremmo ribadire che ci sono tanti proprietari di seconde case che, indipendentemente dal reddito, sono
vittime dell’empasse sul 110 creato dal governo con i cambi di normativa. Ma il punto che qui ci interessa è un altro: perché i lavori con il 110 sono bloccati per le case private?
Perché chi ha una casa singola non trova facilmente imprese disposte a fare i lavori con il 110?
Sconto in fattura e cessione del credito sembrano un miraggio. In parte, lo abbiamo visto, dipende dalle regole sul 110 che sono più facili per i condomini. Ma forse c’è altro sotto. Leggete cosa ci scrive un lettore geometra che ci chiede di mantenere l’anonimato della sua testimonianza.
La tua villetta non è appetibile: ti svelo perché i lavori con il 110 partono solo nei condomini
“In seguito alla difficile crisi scatenatasi nel 2012 ho accolto, come tanti miei colleghi, la misura del superbonus, ma soprattutto la possibilità di cedere il credito, che come dice nell’articolo relegava i bonus esistenti a chi poteva permetterseli, come un modo per tornare a vedere la luce, con speranza.
Avevo cantieri pronti per circa due milioni di euro, pronti dal punto di vista autorizzativo, edilizio, vincolistico, e le mille altre adempimenti normativi con cui abbiamo a che fare.
Alla pubblicazione della
Legge sul Superbonus con un amico-collega architetto siamo stati i precursori nella nostra zona, l’avevamo studiato a fondo e avevamo contatti con altre figure professionali per soddisfare quanto previsto dalla normativa. Parliamo di maggio 2020.
Maggio 2022: dei miei lavori è partito un solo cantiere, con un lauto extrabonus versato al general contractor, l’unico tra l’altro ad averci dato la sua disponibilità dopo una ricerca, praticamente, a tappeto. Le unifamiliari, o anche piccole plurifamiliari, non sono appetibili per i margini, e qui non entro in merito, che ognuno degli attori coinvolti nella cosa si è prefissato”.
Fatture gonfiate e business sui bonus nei condomini
La lettera prosegue:
“I lavori con il 110 nelle villette unifamiliari non sono appetibili soprattutto per quegli attori che mettono a disposizione i loro capitali a un costo ben oltre l’usura. Ma d’altronde non stanno prestando dei soldi a nessuno, stanno acquistando con le ovvie leggi di mercato quello che non esiste, e chissà se esisterà. Se il credito ceduto dovesse risultare “impuro” a farne le spese sarebbe il proprietario di casa, che magari non ha la più pallida idea di cosa sta rischiando, ammaliato dalle sirene del RISPARMIO, o addirittura del GRATIS. Tutto questo anche grazie a un quadro normativo incerto e incompleto che ha tolto fiducia a cittadini e imprese lasciando la gestione dei crediti in mano ai grandi gruppi energetici e/o finanziari.
Diverso il caso del mio amico-collega architetto, a lui i cantieri, condomini, sono partiti e sono stati iniziati, col blocco dei crediti adesso è in una situazione paradossale, ha fatturato quasi il doppio dell’anno precedente nel periodo di riferimento, ma ha incassato cifre prossime al nulla.
Questa la mia esperienza, non ho le competenze per poter criticare il modo ridicolo in cui il nostro governo ha gestito la cosa.
Il Pil sarà anche cresciuto, ma gran parte di coloro che partecipano attivamente all’esecuzione dei lavori stanno lavorando gratis o quasi, in alcuni casi le imprese hanno anticipato anche i loro capitali”