Ecco quando rinnovare l’ISEE per non perdere bonus e agevolazioni nel 2024

Il rinnovo dell'ISEE si avvicina, ecco cosa bisogna fare per rinnovare la certificazione che scade come sempre il 31 dicembre di ogni anno.
1 anno fa
3 minuti di lettura
bonifico domiciliato
Foto © Licenza Creative Commons

Uno dei documenti più importanti che le famiglie italiane ormai da tempo utilizzano per l’accesso a misure assistenziali, bonus e benefici vari è senza dubbio l’ISEE. Ed ormai si avvicina la scadenza dei modelli certificativi dell’ISEE 2023. Infatti scadono il 31 dicembre prossimo questi modelli e gli interessati a varie prestazioni per il 2024 o quelli che devono continuare a percepire bonus e agevolazioni che stanno prendendo già oggi, devono provvedere a rifare l’ISEE da capo.

Il discorso però è ancora prematuro  e chi ci chiede se è già possibile adesso rinnovare l’ISEE sbaglia.

Comunque si sa già il meccanismo con cui verranno certificati i nuovi ISEE 2024 e gli anni di riferimento per la documentazione necessaria. Che gli interessati possono già iniziare a mettere da parte per trovarsi pronti ai nastri di partenza del 2024.

“Gentile redazione, volevo chiedervi se non sarebbe il caso di cominciare a preparare la documentazione per l’ISEE 2024. Dal momento che sono un beneficiario del reddito di cittadinanza ancora oggi e nel 2024 dovrei passare all’assegno di inclusione, non volevo farmi trovare spiazzato perdendo tempo con l’ISEE. Infatti volevo farlo già oggi. O a disposizione lo Spid. Secondo voi posso già operare o devo attendere ancora?”

ISEE 2024, si parte con il rinnovo, ecco cosa servirà

L’ISEE è acronimo di Indicatore della situazione economica equivalente. Si tratta di un certificato che è nato per circoscrivere meglio le condizioni economiche e patrimoniali di una famiglia rispetto alle semplici dichiarazioni dei redditi. Il tutto per rendere le prestazioni assistenziali, i bonus e i sussidi, più precisi nella loro erogazione.

Infatti mentre il 730 o il modello Redditi persone fisiche guardano soltanto ai redditi prodotti da nucleo familiare, l’ISEE ha altri parametri di riferimento. Parametri che sono quelli patrimoniali e di composizione del nucleo familiare.

Per ottenere l’ISEE dall’INPS bisogna presentare la DSU ovvero la Dichiarazione sostitutiva unica.

In questo caso parliamo dell’autocertificazione con cui il richiedente l’ISEE dichiara i propri redditi, i propri patrimoni oltre a quelli di tutti i componenti il suo nucleo familiare. Una volta presentata la DSU l’INPS verifica se i dati sono corretti e se sono veritieri e infine rilascia l’attestazione. Che come dicevamo vale fino al 31 dicembre dell’anno in cui è stata presentata la DSU.

Ecco quando rinnovare l’ISEE per non perdere bonus e agevolazioni nel 2024

Sull’ISEE spesso le critiche sono state feroci perché l’anno di riferimento di redditi e patrimoni è sbilanciato rispetto all’anno di presentazione della DSU. Infatti si guarda ai due anni precedenti. Significa che per l’ISEE 2023 i redditi e i patrimoni indicati dai diretti interessati sono stati quelli del 2021.

Allo stesso modo per il rinnovo dell’ISEE nel 2024 serviranno i dati 2022. Purtroppo però oggi non è ancora possibile presentare la DSU per l’ISEE 2024. Anche perché per fare un tipico esempio, la stagione delle dichiarazioni dei redditi non è ancora terminata e quindi ci sono contribuenti che non hanno ancora la possibilità di andare a dichiarare in maniera esaustiva e precisa i loro redditi 2022.

Perché l’ISEE a volte è poco equo

Le critiche all’ISEE nascono dal fatto che è, effettivamente, un certificato che serve per l’accesso a un bonus o ad una agevolazione (o semplicemente al reddito di cittadinanza), ma che guarda alla situazione reddituale e patrimoniale di una famiglia di due anni fa. Molti lo ritengono quindi poco incline a circoscrivere giustamente la platea dei potenziali beneficiari di agevolazioni.

Anche se nel tempo è stata introdotta la versione corrente dell’ISEE, questa può essere utilizzata solo in caso di variazioni reddituali nell’immediato o variazioni significative dei patrimoni. Resta il fatto che lo Stato con il meccanismo odierno dell’ISEE, eroga prestazioni a soggetti che magari avevano difficoltà reddituali due anni fa, ma che oggi sono superate.

E capita l’esatto contrario, con famiglie che hanno oggi le difficoltà reddituali e patrimoniali, ma che vengono esclusi da bonus e agevolazioni perché nel 2022 da questo punto di vista stavano meglio.

Il rinnovo della DSU, ecco la documentazione da iniziare a preparare

Tornando al rinnovo dell’ISEE, gli interessati dovranno provvedere a recuperare le dichiarazioni dei redditi 2023, o in alternativa le Certificazioni Uniche 2023. Si tratta dei documenti reddituali dell’anno di imposta 2022. Anche per quanto riguarda le dotazioni del patrimonio immobiliare, meglio recuperare già visure catastali e simili. Soprattutto se l’ISEE viene fatto con l’ausilio di CAF e Patronati, questi documenti sono quelli che gli operatori richiederanno per gli interessati. E che fanno riferimento sempre all’anno di imposta 2022. Come anche il saldo e la giacenza media dei conti correnti, dei libretti di risparmio e di ogni altra dotazione bancaria che devono essere rapportati al 31 dicembre 2022.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

OpenAI è nel caos dopo il licenziamento del CEO
Articolo precedente

Caos OpenAI, cosa sta succedendo nella società dell’Intelligenza Artificiale 

Moody's aggiorna rating sui BTp
Articolo seguente

Cosa succede ai BTp dopo l’upgrade dell’outlook Moody’s?