Ecobonus auto: cosa prevede la manovra 2025

La manovra di bilancio 2025 rischia di compromettere fortemente l'ecobonus auto e la competitività dell’industria automobilistica
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2 mesi fa
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ecobonus auto
Foto © Pixabay

L’ecobonus auto sotto taglio. Con la Legge di Bilancio 2025, il governo italiano apporterebbe un cambiamento significativo alla distribuzione dei fondi destinati al settore automobilistico. Generando, in questo modo, preoccupazioni per il futuro della mobilità sostenibile.

Una riduzione di circa 4,5 miliardi di euro è imposta sul Fondo Automotive, con la conseguente riduzione dell’80% delle risorse a disposizione per sostenere il comparto fino al 2030. Questi fondi, precedentemente destinati a promuovere la transizione verso veicoli più ecologici, sono riallocati al settore della Difesa.

Evidenziamo, tuttavia, che il testo della manovra è ora in discussione Parlamentare. Dunque, qualcosa potrebbe ancora cambiare (in meglio o ancora in peggio) da qui all’approvazione definitiva della finanziaria 2025.

Cos’è l’ecobonus Auto e quale ruolo nella mobilità sostenibile

L’ecobonus auto, ricordiamo, è l’incentivo statale introdotto per incoraggiare i consumatori a passare a veicoli più efficienti dal punto di vista ambientale. Include sconti e agevolazioni fiscali per l’acquisto di auto elettriche, ibride, a metano, GPL, e con basse emissioni di CO₂.

Questo strumento non solo sostiene gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento, ma ha anche incentivato la domanda di auto a ridotto impatto ambientale, favorendo così un rinnovo del parco auto circolante in Italia. Tuttavia, con l’introduzione della nuova manovra, la continuità di questo incentivo è messa a rischio, con una possibile cancellazione totale.

Un taglio di 4,5 miliardi al Fondo Automotive

La decisione di ridurre drasticamente i fondi dedicati al settore automobilistico impatta gravemente sulle prospettive di innovazione e sostenibilità. La sottrazione di 4,5 miliardi dal Fondo Automotive rappresenta un ridimensionamento netto delle risorse messe a disposizione per l’ecobonus auto.

Questa riduzione segue un precedente taglio di 250 milioni di euro, già imposto con il Decreto Coesione. Se queste risorse venissero meno, l’intero settore si troverebbe ad affrontare nuove sfide per continuare a promuovere la mobilità ecologica in Italia.

Con la drastica riduzione dei fondi, i consumatori si troveranno senza un aiuto economico per l’acquisto di veicoli a basso consumo e meno inquinanti, con la possibilità che venga abolito ogni incentivo statale destinato al rinnovamento del parco auto. Questa situazione potrebbe influire sul costo delle vetture più ecologiche, riducendo il numero di persone disposte a fare un passo verso una mobilità più sostenibile.

Impatto sull’Industria Automobilistica Italiana

Dopo i buoni propositi che c’erano stati con l’ecobonus auto 2024, le aziende automobilistiche, già in transizione per rispettare le normative europee sull’emissione di gas serra e sull’efficienza energetica, subiranno un contraccolpo non indifferente. La riduzione dei fondi destinati all’innovazione e alla sostenibilità, con effetti sull’ecobonus auto, potrebbe rallentare la loro capacità di sviluppo di tecnologie avanzate e soluzioni di mobilità green, come le auto elettriche e i veicoli a idrogeno.

Di conseguenza, il taglio rischia di compromettere la competitività delle aziende italiane su scala europea e globale, rendendo più difficile il mantenimento del passo con i principali mercati internazionali che stanno puntando fortemente sulla sostenibilità.

Tagli all’ecobonus auto: la redistribuzione dei fondi verso la difesa

Il governo giustifica la redistribuzione dei fondi, con danni sull’ecobonus auto, con la necessità di potenziare il settore della Difesa. Tuttavia, questa decisione solleva domande sulle priorità nazionali in un momento in cui la transizione ecologica è vista come un obiettivo urgente sia dal punto di vista ambientale che economico.

Con il Fondo Automotive destinato alla riduzione drastica, il ruolo del governo nel sostenere le nuove tecnologie per il trasporto pulito appare incerto, e si fa sempre più pressante la questione su come mantenere un equilibrio tra esigenze di sicurezza e tutela ambientale.

Sebbene al momento non vi siano conferme su un’abolizione definitiva, il rischio di una sospensione prolungata dell’ecobonus auto rimane alto.

Le associazioni di categoria, così come le organizzazioni ambientaliste, stanno lanciando l’allarme sull’urgenza di preservare gli incentivi per la mobilità sostenibile, avvertendo che senza un supporto economico adeguato, la transizione ecologica potrebbe essere compromessa. In questo scenario, sarà fondamentale monitorare eventuali modifiche alla manovra, così come le risposte del settore automobilistico e dei consumatori di fronte a un panorama di incertezze.

Riassumendo

  • Il governo taglia 4,5 miliardi dal Fondo Automotive, riducendo l’ecobonus auto dell’80%.
  • L’ecobonus incentivava l’acquisto di veicoli ecologici, promuovendo la mobilità sostenibile in Italia.
  • La riduzione dei fondi colpisce auto elettriche, ibride, benzina, diesel, GPL e metano.
  • Il taglio penalizza l’industria automobilistica italiana e rallenta l’innovazione green.
  • Meno incentivi rallentano la decarbonizzazione, con possibili ripercussioni su ambiente e salute pubblica.
  • La redistribuzione dei fondi alla Difesa solleva dubbi sulle priorità ambientali del governo.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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