Ecobonus auto, fondi esauriti: cosa succede ora?

L'ecobonus auto si è esaurito rapidamente. Fondi non più disponibili lasciando consumatori e industria in attesa di nuove strategie
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ecobonus auto
Foto © Pixabay

La corsa agli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni di CO2 si è conclusa rapidamente nel 2024. Il portale ufficiale dedicato agli ecobonus auto conferma che tutti i fondi stanziati per l’anno sono già stati completamente utilizzati. Ciò significa che oggi chi intende acquistare un’auto a bassa emissione di CO2 (ibrida, elettrica, ecc.) non può contare su alcun incentivo.

Questa situazione lascia molti interrogativi sul futuro degli incentivi e su come evolverà il settore automobilistico italiano nel prossimo anno.

Ma cosa succede ora? Verranno stanziati altri fondi? Conviene aspettare per chi ha deciso di acquistare un nuovo veicolo?

Ecobonus auto: tutto esaurito in poche ore

Il budget messo a disposizione dal governo italiano per incentivare l’acquisto di auto elettriche e ibride (c.d. ecobonus) si è dimostrato insufficiente rispetto alla domanda. A giugno 2024, solo otto ore dopo l’apertura delle prenotazioni sul portale, i 201 milioni di euro riservati ai veicoli full electric (con emissioni tra 0 e 20 g/km di CO2) erano già stati esauriti. Una dinamica simile ha interessato altre categorie: a ottobre sono terminati i fondi per la fascia di emissioni tra 61 e 135 g/km di CO2, che comprende veicoli endotermici a basse emissioni, mild hybrid, full hybrid e alcuni modelli alimentati a GPL.

Non solo: i fondi destinati a categorie particolari, come i veicoli usati e quelli riservati ai servizi di taxi e noleggio con conducente, erano già esauriti nei mesi precedenti. Anche gli incentivi per il retrofit di impianti GPL e metano hanno subito la stessa sorte. Questo quadro evidenzia quanto sia alta la richiesta di incentivi, accompagnata da una disponibilità finanziaria che non riesce a soddisfare le esigenze del mercato.

Il 2025 e l’assenza di nuovi incentivi

Per il 2025, non sono previsti ulteriori stanziamenti per sostenere l’acquisto di veicoli a basse emissioni.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha infatti delineato una strategia diversa: le risorse residue del Fondo automotive saranno orientate a supportare l’offerta industriale, concentrandosi sulle aziende che operano nella filiera della componentistica automobilistica. Una strategia che è stata confermata anche nella legge di bilancio 2025 che dice addio all’ecobonus auto destinando risorse direttamente alle imprese.

Questa scelta si inserisce in un contesto di negoziazioni complesse con i principali attori del settore, come Stellantis, per incrementare la produzione sul territorio nazionale. La decisione riflette la volontà del governo di rafforzare il sistema produttivo e la competitività delle imprese italiane, lasciando però in secondo piano il sostegno diretto alla domanda dei consumatori.

Cosa succederà ora?

Nonostante l’assenza di piani concreti per nuovi ecobonus auto, esiste la possibilità di un cambio di rotta nella seconda parte del 2025. Questa eventualità dipenderebbe da un’iniziativa europea più ampia per sostenere la transizione verso la mobilità sostenibile. Il governo italiano, insieme ad altri Stati membri, ha infatti sottoposto alla Commissione Europea una proposta informale per l’istituzione di un fondo comunitario destinato a incentivare l’acquisto di auto a basse emissioni.

Uno degli elementi chiave di questa proposta è l’introduzione di una clausola che favorisca i modelli prodotti in Europa. Tale misura avrebbe un duplice obiettivo: rilanciare la domanda di veicoli a basse emissioni e sostenere al contempo l’industria automobilistica europea, che si trova a competere con giganti globali come la Cina e gli Stati Uniti. La Commissione Europea potrebbe quindi svolgere un ruolo cruciale nel definire i prossimi passi per il settore.

Il futuro della mobilità sostenibile

Il rapido esaurimento dei fondi per il 2024 e l’incertezza sul 2025 evidenziano una sfida strutturale per il sistema degli incentivi in Italia. Se da un lato è evidente che il mercato italiano è interessato alla mobilità sostenibile, dall’altro emerge un bisogno di pianificazione più efficace per garantire che le risorse disponibili siano adeguate alle esigenze del settore e dei consumatori.

La transizione ecologica nel comparto automobilistico richiede un approccio equilibrato tra sostegno alla domanda e incentivi all’innovazione industriale. L’assenza di incentivi (ecobonus auto) per i consumatori potrebbe rallentare il rinnovo del parco auto nazionale, mantenendo alta la quota di veicoli a combustione interna e penalizzando gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2.

Ecobonus auto: prospettive per consumatori e aziende

Per i consumatori interessati all’acquisto di un’auto a basse emissioni, il panorama attuale suggerisce prudenza. In assenza di ecobonus auto nel breve termine, il costo iniziale per l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi potrebbe risultare poco competitivo rispetto ai modelli tradizionali. Tuttavia, eventuali iniziative europee potrebbero ribaltare questa dinamica entro la fine del 2025, aprendo nuove opportunità di risparmio.

Per le aziende della filiera automobilistica, invece, il focus del governo sul sostegno all’offerta rappresenta un’occasione per innovare e rafforzare la competitività. Investire nella produzione di componentistica avanzata e tecnologie green potrebbe garantire un ruolo di primo piano alle imprese italiane nel panorama internazionale.

Riassumendo

  • Fondi esauriti 2024: tutti i fondi per ecobonus auto terminati rapidamente.
  • Assenza incentivi 2025: nessuna nuova campagna prevista, focus su supporto alla filiera produttiva.
  • Richiesta alta: domanda di veicoli sostenibili supera le risorse stanziate dal governo.
  • Proposta europea: Italia chiede fondo UE per auto a basse emissioni, favorendo modelli europei.
  • Impatto consumatori: costi elevati senza incentivi rallentano il passaggio alla mobilità sostenibile.
  • Filiera industriale: risorse destinate a innovazione nella componentistica per aumentare la competitività italiana.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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