Confcommercio difende il provvedimento del Comune di Venezia con il suo presidente cittadino Massimo Zanon. Non si tratterebbe di imporre una tassa sui turisti, ma sarebbe un modo per regolamentarne i flussi, perché la città sarebbe diventata invivibile e alcuni residenti da anni hanno scelto per questo di andare via. Una cosa è certa: a partire dal 16 gennaio 2023, per entrare nella meravigliosa Venezia occorre essere muniti di un biglietto d’ingresso. Il costo è stato fissato in 3, 8 o 10 euro sulla base del colore del bollino (verde, rosso o nero) della giornata, a sua volta dipendente dall’affollamento atteso.

E chi prenota prima, avrà modo di pagare di meno. Così come è previsto uno sconto a favore di chi trascorre in città più giorni. Obiettivo: disincentivare il turismo “mordi e fuggi”, che sarebbe quello dal maggiore impatto ambientale e meno conveniente all’economia cittadina.

Prima della pandemia, Venezia è arrivata a registrare il record di 13 milioni di presenze, di cui per l’85% straniere. Solo attraverso la tassa di soggiorno, il Comune incassava 50 milioni di euro. Con il Covid sono temporaneamente crollati sia le presenze che gli incassi, sebbene già quest’anno dovrebbe aversi un assaggio di ritorno alla normalità. Sono numeri giganteschi e ancora più eclatanti per una città di appena 54.000 abitanti.

Biglietto d’ingresso a Venezia, prenotazioni da luglio

Dunque, se Venezia tornasse al numero di presenze pre-Covid, gli incassi per il Comune con il biglietto d’ingresso sarebbero compresi tra un minimo di 40 e un massimo di 130 milioni di euro. In questo modo, l’amministrazione cittadina punta a gestire i flussi e al contempo fare cassa. Da molti anni, infatti, gli esperti si domandano se il boom delle presenze sia sostenibile per la città. Le stime non sono tutte uguali, ma grosso modo valutano fino a 52.000 presenze al giorno il limite massimo sopportabile.

In altre parole, Venezia potrebbe ospitare fino al doppio dei suoi residenti.

Tuttavia, già a Pasqua di quest’anno si registravano 140.000 presenze, il giorno dopo 100.000. Non a caso il biglietto d’ingresso o ticket e annessi tornelli erano stati pensati dalla legge di Bilancio 2019, ma a causa della pandemia non sono entrati in funzione nei tempi previsti. Chiaramente, i residenti non dovranno pagare alcunché, così come i pendolari, siano essi lavoratori o studenti. Essi dovranno esibire il pass per entrare in città.

Come funzionerà nel dettaglio? Bisognerà prenotarsi online (in via sperimentale già da luglio) e pagare con carta. Raggiunto il limite delle 40.000 presenze, escluse quelle nelle strutture ricettive in città, il prezzo sale al massimo di 10 euro. Un meccanismo che sarà guardato con attenzione anche da altre città iper-turistiche nel mondo. Se Venezia trovasse il giusto equilibrio tra presenze ed entrate, altri ne imiteranno il biglietto d’ingresso.

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