Far girare bene l’economia significa mettere soprattutto a segno affari di questo tipo. C’è l’accordo tra Italia e Algeria per la realizzazione di una filiera di proprietà del gruppo Bf che potrà quindi coltivare 36 mila ettari di terreno nella provincia centro-settentrionale di Timimoun nel deserto del Sahara. Il piano è stato messo a segno e sarà attivo già da quest’anno, per portarlo a termine sono stati investiti ben 420 milioni di euro. I firmatari del progetto sono Youcef Chorfa, ministro dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale algerino, Souad Assaous, direttore generale del Fondo per gli investimenti agricoli dell’Algeria e Federico Vecchioni, amministratore delegato di Bf Spa.

Investimento da 420 milioni

Mentre i prestiti delle banche crollano, c’è anche chi nel nostro Paese può permettersi massicci investimenti e far girare come si deve l’economia. L’accordo Italia Algeria per una filiera integrata seme-prodotto finito è una di quelle notizie che fanno ben sperare. La filiera in questione è completamente gestita da Bf Spa, con la collaborazione di alcuni azionisti e partner industriali, e non mancano anche le istituzioni locali algerine. a tal proposito, è bene precisare che l’investimento dei 420 milioni di euro sarà infatti sostenuto al 50% dal fondo nazionale d’investimento algerino, mentre il restante 50% sarà appunto coperto dal gruppo Bf.

Il piano può considerarsi a pieno diritto come tra i più importanti progetti di agricoltura rigenerativa ad alta tecnologia nel Sud Mediterraneo. Ma cosa prevede precisamente questo importante investimento? Come detto, l’accordo Italia Algeria è già ufficializzato e pronto per entrare in azione per il 2024. Sarà però a pieno regime nel 2028, quando la coltivazione di cereali riuscirà a coprire già il 70% della superficie. Il restante 30% degli ettari acquistati invece verrà utilizzato per la coltivazione dei legumi. La produzione offerta sarà però destinata soltanto al mercato algerino. Con questo progetto l’Italia si prende un posto in prima fila per aiutare l’Algeria a raggiungere la tanto agognata autosufficienza alimentare.

Accordo Italia Algeria, c’è l’ok del Governo

L’accordo Italia Algeria è stato accolto favorevolmente anche dal Governo Meloni. Da Palazzo Chigi infatti è arrivata una nota che precisa che tale accordo si inscrive perfettamente nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa, ed è quindi da considerarsi la perfetta conseguenza dell’incontro bilaterale della premier Giorgia Meloni con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune durante il G7. Come detto, la data prefissata per il lavoro a pieno regime è quella del 2028, ma già da quest’anno sono previsti i primi interventi, i quali riguardano la costruzione di pozzi e la semina dei cereali per i primi 3000 ettari di terreno.

Riguardo al progetto, Federico Vecchioni, amministratore delegato di Bf Spa, ha dichiarato: “Il progetto Algeria rappresenta per Bf international il più importante esempio della capacità del Gruppo di replicare la visione e l’esecuzione del Modello Bf e di progetti agricoli ad alta tecnologia (Agritech) e sostenibilità ambientale per una valorizzazione della terra e delle filiere alimentari. Un progetto frutto delle capacità organizzative di Bf e di una relazione storica tra Italia ed Algeria, oggi testimoniata dalla presenza degli esponenti dei due governi nelle figure dei Ministri algerini Youcef Chorfa e Laaziz Fayed e del Ministro italiano Francesco Lollobrigida e dalla presenza del Consigliere Diplomatico della Presidenza del Consiglio e Coordinatore del Piano Mattei per l’Africa, Fabrizio Saggio. Un eccellente avvio per un ruolo da protagonista dell’Italia e di Bf Spa”.

Riassumendo…

  • importante accordo Italia Algeria per l’acquisizione di 36 mila ettari di terreno per la semina di cereali;
  • investimento importante da parte del gruppo Bf, 420 milioni di dollari da dividere con il fondo nazionale algerino;
  • il progetto entrerà a pieno regime nel 2028.