La pacchia è già finita, anche se nei fatti non c’è mai stata. Le banche italiane hanno iniziato nei mesi scorsi a tagliare i tassi di interesse offerti ai clienti sui conti deposito. A dirlo è l’Abi, la loro principale associazione di rappresentanza. A maggio sulle nuove operazioni i tassi risultavano scesi in media al 3,51% dal 3,59% di aprile. L’apice era stato raggiunto a novembre con il 3,82%. Dunque, gli interessi medi offerti ai clienti sono scesi di oltre lo 0,30% sulle nuove offerte rispetto ai massimi dell’autunno passato.

Anticipato taglio dei tassi BCE

In altre parole, le banche hanno pienamente prezzato con largo anticipo il taglio dei tassi della Banca Centrale Europea (BCE). A giugno essa ha abbassato il costo del denaro dello 0,25% e lo stesso dovrebbe fare a settembre. D’altronde, la liquidità non manca. I depositi dei clienti a maggio sono leggermente cresciuti da 1.777 a 1.777,70 miliardi di euro. Dai minimi di novembre, quando erano scesi a 1.739,3 miliardi, si registra una risalita di 38,4 miliardi, il 2,2%.

In calo i BTp in portafoglio

Può sembrare un controsenso: le banche tagliano i tassi sui conti e le giacenze depositate su di essi crescono, mentre erano crollate quando i tassi erano stati portati ai massimi da diversi anni a questa parte. L’apparente paradosso si spiega con il ritardo temporale con cui le famiglie reagiscono alle variabili economiche. Quando i tassi salivano, le alternative alle banche erano sempre più allettanti. I BTp attiravano decine di miliardi di euro di risparmi con rendimenti fin sopra il 5% sul tratto lungo della curva. Adesso, i rendimenti si sono stabilizzati e gli investimenti rallentano la loro corsa. BTp Valore maggio 2030 docet.

Di titoli di stato le banche non ne vogliono ancora sentire parlare. Ad aprile ne possedevano per 344,9 miliardi, in calo dai 346 miliardi di marzo. Nei primi quattro mesi dell’anno, le loro detenzioni sono scese di 12,4 miliardi, mentre le emissioni nette del Tesoro sono salite di 47,1 miliardi.

Gli istituti non pensano che sia tornato il momento di investire sul mercato sovrano. Lo faranno quando riterranno che i prezzi saranno pronti per un secondo rally dopo quello tra ottobre e dicembre dello scorso anno.

Tassi su conti e mutui giù

Non sono scesi solo i tassi sui conti bancari. Sui mutui casa siamo passati dal 4,42% di dicembre al 3,61% di aprile: -0,81% in appena quattro mesi. Su un mutuo a tasso fisso di 140.000 euro e della durata di 25 anni, la rata mensile si sarebbe così abbassata di quasi 63 euro. Un risparmio di oltre 750 euro all’anno e di circa 18.800 euro nell’arco dell’intero ammortamento. Nei prossimi mesi i tassi continueranno a scendere su entrambi i lati del mercato. La buona notizia è che per i risparmiatori non crolleranno ai livelli nulli degli anni pre-bellici.

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