Il crollo dell’euro e l’aumento del petrolio: due fattori apparentemente disgiunti che concorrono all’aumento vertiginoso della benzina. Quali prospettive per i prezzi del carburante a settembre?

Benzina alle stelle con il crollo dell’euro e con il petrolio verso i 100 dollari

La Banca Centrale Europea ha rialzato i tassi di interesse di un quarto di punto giovedì, portando così i mutui a salire ulteriormente (sono aumentati del 66% rispetto ad inizio 2022) e l’euro a scendere, decisamente più debole rispetto al dollaro.

Questo fattore, combinato con il prolungamento del taglio della produzione di benzina da Russia e Arabia Saudita, sta portando i prezzi della benzina alle stelle. Un problema non solo italiano ma di tutta Europa.

I rialzi dei tassi sono conclusi o continueranno?

Gli economisti si sono divisi circa la possibilità della BCE di bloccare o aumentare ancora i tassi questo mese. I recenti dati suggeriscono pressioni competitive dalla persistente inflazione e segnalano una crescita economica. I mercati finanziari avevano stimano intorno al 65% la possibilità di un ulteriore rialzo, prima della decisione.

In un comunicato della Banca Centrale viene riportato che: “il Consiglio considera i tassi di interesse della BCE hanno raggiunto livelli tali che, mantenuti per un tempo sufficientemente lungo, daranno un notevole contributo al ritorno puntuale dell’inflazione nei parametri target”.

Gli investitori sembrano aver interpretato la mossa come definitiva. L’euro, che avrebbe dovuto crescere supportato da un ulteriore aumento dei tassi di interesse, ha perso valore. Dalle ultime rivelazioni è sceso dello 0,3% nei confronti del dollaro.

Con l’imminente decisione della Federal Reserve sui tassi, la mossa della BCE genera negli investitori aspettative sulla rinuncia della FED a rialzare i costi del finanziamento la prossima settimana.

Arabia e Russia continuano a tagliare la produzione e la benzina è alle stelle

A rendere ancora più  marcata l’attuale svalutazione dell’euro con le conseguenze sul prezzo benzina, c’è il prolungamento della riduzione della produzione di greggio di un milione di barili al giorno da parte dell’Arabia Saudita.

Questo taglio porterà la produzione saudita ad un output di circa 9 milioni di barili al giorno per i mesi di ottobre, novembre e dicembre. La situazione verrà monitorata su base mensile.

Riyadh aveva applicato la prima riduzione a luglio per poi estenderla di mese in mese. Questo taglio di aggiunge a quello di 1.66 milioni di barili al giorno che alcuni membri dell’OPEC hanno adottato fino alle fine del 2024.

Anche l’altro grande produttore di petrolio, la Russia, aveva deciso di voler volontariamente ridurre le esportazioni di greggio di 500.000 barili al giorno ad agosto e di 300.000 a settembre.

E martedì il vice premier russo, Alexander Novak, ha dichiarato che il taglio di 300.000 barili al giorno verrà esteso fino alla fine di dicembre 2023, con revisione mensile.