Il tema sulla cannabis continua a tenere banco in Italia. L’ultima novità in ordine di tempo arriva direttamente dal Parlamento italiano. Infatti, il senatore Matteo Mantero, appartenente alle fila del Movimento 5 Stelle, ha presentato un disegno di legge tramite il quale la coltivazione della cannabis e la detenzione della marijuana a uso ricreativo diventerebbero legali nel nostro Paese. L’argomento è dibattuto da molti anni e l’iniziativa del senatore 5 Stelle segue quanto già compiuto da altri parlamentari nel recente passato.

Se ancora se ne parla così tanto, significa che poco o nulla è stato fatto in direzione della legalizzazione della cannabis, che consentirebbe alle casse dello Stato di risparmiare svariati miliardi di euro.

Il fallimento delle politiche proibizioniste

Alla base dell’ennesimo disegno di legge sulla legalizzazione della canapa c’è il rapporto della Direzione nazionale antimafia, come ha ricordato l’onorevole Mantero, sottolineando che nei due anni precedenti le relazioni annuali si siano espresse a favore della legalizzazione, considerato il fallimento delle politiche proibizioniste. Nulla di nuovo, insomma. Infatti, occorre ricordare che le due relazioni della Direzione nazionale antimafia risalgono al 2016 e al 2017. Da allora sono trascorsi rispettivamente 24 e 12 mesi, ma nulla è cambiato.

Cosa propone il ddl

Il disegno di legge propone la coltivazione libera della cannabis in forma individuale e associata, rispettivamente fino a 3 piante e 30 persone (relativamente alla forma associata, gli interessati dovranno prima darne comunicazione alla Prefettura). Inoltre, l’obiettivo del ddl è di consentire la detenzione della marijuana fino a 15 grammi in casa e 5 grammi fuori. Viene poi richiesta una modifica alla legge sulle infiorescenze, per cui viene proposta la vendita per uso alimentare o erboristico.

I Paesi di riferimento

Sul tema della cannabis, l’Italia continua a rimanere ancorata alle posizioni del passato, nonostante abbia esempi positivi prossimi a lei. La nazione più vicina è la Spagna.

Restando in Europa, si può citare anche l’esempio della città di Amsterdam, capitale dell’Olanda. Non si possono poi non citare gli Stati Uniti d’America, dove un approccio differente al proibizionismo ha saputo fare la differenza in termini positivi.

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