Carne suina macellata, Italia solo settima: consumi di carne cambiati nel tempo

Carne suina, Italia settima per capi macellati. I consumi di carne sono molto cambiati negli ultimi 20 anni in Europa, dove la produzione di maiali risulta maggiore al fabbisogno.
7 anni fa
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Gli ultimi dati Eurostat collocano l’Italia al settimo posto in Europa per quantità di carni suine macellate nel 2016, pari a 23,4 milioni di tonnellate in tutta la UE. Primeggia la Germania con una quota del 23%, seguita a ruota dalla Spagna con il 19%. Staccate figurano Francia (9%), Polonia (8%), Danimarca (7%), Olanda (6%), Italia (5%), Belgio e Regno Unito (4% a testa). Gli altri membri raccolgono il restante 14%. Nel nostro paese risultano essere stati macellati lo scorso anno 11,8 milioni di suini. Per quanto ciò non corrisponda esattamente ai consumi nazionali (bisogna valutare gli effetti dell’import-export), possiamo affermare che questi si attesterebbero mediamente sui 22 kg pro-capite, costituendo così circa il 40% dei consumi complessivi di carne nel nostro paese.

(Leggi anche: Non facciamo sesso, siamo depressi e violenti: dati consumi 2017)

Stando ai dati relativi, però, al 2014, abbiamo macellato 709.000 tonnellate di bovini, 1,328 milioni di tonnellate di suini, 25.000 di pecore, 1.000 di capre e 1,243 milioni di tonnellate di pollame per un totale di quasi 3,3 milioni di tonnellate di carne, pari a 54,4 kg pro-capite, al di sotto della media UE-28  di circa 86 kg. In particolare, nell’intera Unione si avrebbe un consumo di carne suina di 45,9 kg a testa (dati 2016), quando in Italia si ci fermerebbe a meno della metà (sui 22 kg).

Confronto con UE

In Germania, nell’anno 2014 sono stati macellati oltre 8,2 milioni di tonnellate di carne, pari alla media pro-capite di 101,3 kg a testa. Tuttavia, qui la carne suina vale per oltre i due terzi del totale, corrispondente a ben 68 kg per abitante. Va precisato, però, che la Germania è un esportatore di carne suina per 4,3 miliardi di dollari nel 2016, primo paese al mondo, davanti persino agli USA con 4,2 miliardi. Pertanto, la quantità di carne macellata meno che altrove corrisponderebbe ai consumi nazionali. (Leggi anche: Carne artificiale realtà nel 2020)

La Francia macellava tre anni fa sui 5,128 milioni di tonnellate di carne, pari a oltre 77 kg pro-capite.

Anche in questo caso, bisogna tenere conto che circa 730.000 tonnellate di carne bovina francese veniva esportata all’estero, per cui i consumi reali transalpini sarebbero inferiori a quelli apparenti. E in Spagna, con quasi 5,8 milioni di tonnellate macellate, di cui il 60% suini, i consumi pro-capite sembrerebbero altissimi (123,1 kg), ma anche in questo caso bisogna considerare i livelli elevati di esportazione.

Consumi carne effettivi

Stando ai dati OCSE, i consumi pro-capite medi di carne bovina nella UE sarebbero stati pari a 10,9 kg nel 2016; quelli di maiale di 33 kg, di pollo di 23,3 kg e di pecora di 1,8 kg per un totale di 69 kg a testa. Ciò implica, raffrontando le cifre con le macellazioni, che la UE sarebbe esportatore netto di carne suina per quasi 13 kg a testa, ovvero per circa 6,5 milioni di tonnellate all’anno. Rispetto ai livelli del 1995, si registra un calo del 13% per i consumi medi di carne bovina, di quasi un terzo per la carne di pecora, un aumento del 4% per la suina e un balzo del 46% per quella di pollo. E, in ogni caso, i consumi di carne in Italia sembrerebbero più bassi della media europea. (Leggi anche: Carne Brasile, Italia primo mercato di importazione)

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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