Pensava di aver messo a tacere le polemiche e soprattutto lo scandalo con l’ammissione pubblica del tradimento in diretta tv, e invece il caso Sangiuliano continua a far discutere e a tenere banco non solo in Italia. Ormai si tratta di una questione che ha superato i nostri confini e che rischia davvero di scatenare un polverone sul Governo. La relazione extraconiugale del ministro con la 41enne di Scafati sta facendo il giro del web e dei media tutti, complice l’imminente G7 organizzato proprio dal ministro (forse insieme alla sua amante che nel frattempo era stata nominata consigliera di grandi eventi, nomina poi smentita).

Il caso a Boccia ferma

Purtroppo, non si può ancora parlare di analisi a bocce ferme, poiché la Boccia sembra ormai scatenata, infuriata per aver perso la nomina che probabilmente le era stata promessa e ora minaccia praticamente di far saltare il Governo. Tutto parte infatti dalle sue dichiarazioni sui social, video e audio che hanno dato uno scossone alla stessa Meloni, la quale sembra aver costretto il suo ministro ad ammettere il tradimento in diretta tv, così da trasformare lo scandalo in una questione di corna, insomma un fenomeno di mero gossip ribadendo che non sono mai stati intaccati i pubblici. E Sangiuliano questo ha fatto, affermando appunto che tutti i soldi spesi per la sua amante, viaggi e trasferte varie, sono stati spesi di tasca sua.

Ma questa nomina promessa da dove è uscita? Perché Maria Rosaria Boccia era presente durante i sui impegni politici, compreso quello in cui viene nominato cittadino onorario di Pompei, una delle città scelte per il G7? Ed ecco che la matassa si attorciglia ancora di più. Nella ricerca del torbido, caratteristica che fa gola a tutti i tabloid, ora si va a cercare anche il costo della chiave d’oro di Pompei, simbolo della cittadinanza, oggetto regalato appunto al ministro in occasione della nomina a cittadino onorario.

Ebbene, il suo valore non è poi così elevato, sicuramente non all’altezza della scandalo che sta montando intorno a tutta la vicenda.

Il caso Sangiuliano rischia di far saltare tutto

La chiave d’oro pare sia costata soltanto (si fa per dire) 14.823 euro ed è stata consegnata al ministro il 23 luglio, giorno in cui è stato nominato cittadino onorario di Pompei e quest’ultima è stata scelta tra le provincie per ospitare il G7 che si terrà in Italia dal 19 al 21 settembre. A chi chiede cosa ci facesse la Boccia durante la nomina, il sindaco di Pompei risponde così: “La chiave per il conferimento della cittadinanza onoraria di Pompei al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano il 23 luglio? È la stessa, identica che fu consegnata anche al ministro Franceschini il 20 maggio del 2021 ed è stata pagata dal Comune. La signora Boccia non ha avuto alcun ruolo in alcun evento riguardante il G7. Era presente alla consegna della chiave della cittadinanza conferita al ministro Sangiuliano, così come erano presenti tanti altri cittadini di Pompei, insieme alle autorità, il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, il delegato del prefetto e così via”.

Sì, bene, ma cosa c’entra la Boccia in mezzo a queste figure politiche? È questa la questione che sta tenendo banco, in pratica Sangiuliano ha portato la sua amante a una serie di incontri e convegni, e in che modo poteva giustificarne la presenza se non nominandola in qualche modo e dandole quindi un ruolo politico all’interno delle sue attività? Ecco quindi che si torna al punto di partenza, ed ecco la rabbia della campana che ora si vede messa ai margini perché la relazione è stata conclusa. Intanto, l’opposizione non ci sta e chiede le dimissioni, ma il gioco delle parti naturalmente prevede che la sinistra proverà a spingersi ancora più un là, facendo di questo scandalo una mina per far traballare l’intero governo.

Riassumendo…

  • il Caso Sangiuliano non si ferma più, ora si cerca ogni dettaglio più torbido dello scandalo;
  • polemiche anche sulla chiave d’oro di Pompei, il sindaco conferma che l’ha pagata il comune;
  • l’opposizione chiede dimissioni del ministro e attacca il Governo.