Ormai è risaputo che il turismo è quello più colpito dalla pandemia da coronavirus. Una crisi che potrebbe portare alla chiusura del 65% degli hotel e ristoranti con un impatto negativo anche sui posti di lavoro. Una vera ripresa non ci sarà prima del 2022. Secondo Pwc Italia sono necessarie alcune competenze che indica nel report ‘Italia 2021 – Competenze per riavviare il futuro’ per rilanciare il settore.
Cosa fare per far ripartire il turismo
Tra questi vengono indicati nuovi modelli di business, incentivi adeguati al settore, puntare alla digitalizzazione, riqualificare l’offerta turistica, investire nella formazione professionale e puntare anche a un’offerta turistica sostenibile.
La crisi delle crociere
Anche le crociere rappresentano uno dei settori più colpiti e che rischia una non ripresa a lungo termine. Secondo Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti “Senza una ripartenza in tempi strettissimi il settore delle crociere rischia di non riprendersi più. Le compagnie di navigazione e i lavoratori hanno bisogno urgente di certezze, che richiedono il prima possibile l’autorizzazione a riprendere le crociere, la cui decisione è stata rimandata dall’ultimo DCPM al 31 luglio”. Il settore delle crociere vale circa 48 miliardi di euro in Europa e coinvolge 120mila addetti che rischiano il post di lavoro. Le grandi compagnie, come MSC e Costa aspettano con ansia di sapere quando potranno ripartire in sicurezza.
La montagna regina dell’estate
Nel frattempo, secondo le proiezioni di Enit, gli italiani hanno prolungato il periodo di vacanza fino a settembre e ottobre 2020 e in tanti hanno scelto la montagna.
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