Continua a fare la voce grossa Biden nei confronti dell’economia cinese. I dazi doganali sono l’imposta per i prodotti provenienti dall’estero, e pare proprio che ormai gli Stati Uniti abbiano deciso di utilizzare questa strategia per arrestare l’avanzata del dragone rosso. Per quanto riguarda le auto elettriche la tariffa ora arriva addirittura al 100%, mentre non mancano tassazioni anche sui semiconduttori. Il Governo di Pechino naturalmente non ci sta e ha già preparato la sua contromossa.

Un freno per le auto elettriche

Favorire le grandi aziende come Tesla presenti sul territorio è un must degli Stati Uniti.

L’ascesa della Cina anche sul mercato delle auto elettriche però può rappresentare un ostacolo a dir poco decisivo. Ecco quindi la soluzione dei dazi, con tassazione che arriva addirittura al 100%. Anche l’Europa ha scelto la medesima strategia per ostacolare l’ascesa del dragone rosso. La Cina naturalmente non ci sta e rilancia sulle carni suine, affermando che i prodotti provenienti dall’Europa hanno sfavorito l’economia nazionale e chiedono quindi all’UE di rivedere le sue regole per evitare il definitivo ban. Intanto gli USA procedono dritti per la loro strada e accusano la Cina di offrire sussidi sleali alle proprie aziende. A penalizzarli quindi ci pensano loro con un innalzamento dei dazi sui prodotti provenienti dalla Cina che raggiunge il complessivo di 18 miliardi di dollari.

I prodotti particolarmente colpiti da tale scelta sono, oltre alle già citate auto elettriche, anche pannelli solari e  semiconduttori, che ora hanno una tassazione del 50% in più, ma anche batterie elettriche e minerali critici, aumentati invece del 25%. La decisione è partita il 14 maggio scorso ed entrerà in vigore tra fine 2024 e inizio 2026. Ecco il commento di Biden:

“I nuovi dazi proteggeranno i nostri lavoratori da pratiche commerciali sleali. Voglio una competizione equa, non voglio lo scontro”.

Gli USA quindi provano a difendere le proprie imprese, visto che non sono mancati i sussidi da parte del Governo in questi anni, soprattutto nelle produzione di auto elettriche.

Nel 2023 si stima un investimento pari a 427 miliardi di dollari solo negli USA.

Dazi salati per la Cina

Se per quanto riguarda le auto elettriche i dazi sono stati quadruplicati, non mancano aumenti anche per altri prodotti importati dalla Cina. Le celle per i pannelli solari, ad esempio, sono passate dal 25 al 50%. Stessa cosa anche per i semiconduttori. L’obiettivo di Biden è quello di rallentare la Cina nella sua corsa ai chip legacy, componenti di vecchia generazione che però possono essere riciclati in molti settori, poiché ancora utilizzabili in svariati campi, come la difesa militare e l’aerospazio. Colpo di frusta anche per prodotti sanitari, come guanti medici, mascherine e respiratori, che avranno dazi più cari arrivando al 25%. Anche alcuni tipi di acciaio e alluminio dovranno pagare una tassa maggiore alla dogana, raggiungendo anche in questo caso il 25% già nel corso di quest’anno.

Non mancano aumenti anche per la grafite naturale e i magneti, ma in questo caso l’aumento al 25 per cento è previsto dal 2026. Come detto, naturalmente Pechino non se ne sta a guardare e minaccia contromosse. Il Governo cinese, attraverso un comunicato del Ministero del Commercio, ha fatto sapere che tale scelta da parte degli USA influenzeranno gravemente i rapporti bilaterali tra i due Paesi. anche la Cina farà di tutto per difendere gli interessi delle proprie imprese e del proprio Paese. Insomma, la guerra dei dazi è solo l’inizio e lo scontro tra le due superpotenze sta per entrare nel vivo.

Riassumendo…

  • Biden porta i dazi all’estremo, le auto elettriche cinesi hanno un aumento dei costi doganali del 100%;
  • semiconduttori e pannelli solari arrivano ora al 50%;
  • la Cina annuncia che tale scelta finirà per incidere negativamente sui rapporti bilaterali tra i due Paesi.