I dati di Eurostat sulla disoccupazione in Europa nel 2018 parlano chiaro: l’Italia continua a essere uno dei Paesi europei con il più elevato tasso di disoccupati. L’indagine condotta da Eurostat fa riferimento alla popolazione di età compresa fra i 15 e 74 anni. Nonostante i disoccupati siano in calo a livello europeo, questo non significa che la piaga dei senza lavoro abbia lasciato il nostro Paese. Anzi, è vero il contrario. Se si prende come riferimento lo scorso anno, soltanto cinque regioni sono riuscite a mantenere un tasso di disoccupazione inferiore rispetto a quello della media europea.

Le 5 regioni italiane dove la disoccupazione è più bassa rispetto alla media europea

Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia: queste sono le cinque regioni italiane dove il tasso di disoccupati è più basso di quello fatto registrare in media dagli altri Paesi europei. La migliore in assoluto è la provincia autonoma di Bolzano, dove la disoccupazione fa segnare una percentuale del 2,9 per cento. La provincia di Bolzano può vantare un ulteriore record: è l’unica provincia italiana dove il tasso di disoccupazione giovanile è più basso rispetto alla media europea, con il 9,2 per cento. In riferimento alla disoccupazione giovanile, l’Eurostat osserva gli occupati con un’età compresa tra i 15 e 24 anni.

Maglia nera per Campania, Calabria e Sicilia

Le regioni dove vi sono più inoccupati sono Campania, Calabria e Sicilia. La regione della Calabria fa peggio rispetto a tutte le altre, con gli inoccupati che toccano la percentuale del 21,6 per cento. Le altre regioni dove le persone fanno più fatica a trovare un posto di lavoro sono Puglia, Sardegna, Basilicata e Molise, seguite da Lazio, Abruzzo, Liguria, Umbria, Marche e Piemonte. Ci sono poi quelle regioni dove la percentuale di senza lavoro è identica rispetto alla media europea: Toscana e Valle d’Aosta.

Disoccupazione giovanile, percentuali disastrose

Quando l’Eurostat prende in esame il numero di giovani senza lavoro con un’età compresa tra i 15 e 24 anni, le percentuali arrivano a toccare anche il 60 per cento.
Ancora una volta la maglia nera è per le regioni meridionali, con la Calabria che va a braccetto insieme a Sicilia e Campania, seguite a ruota da Puglia, Basilicata, Molise e Sardegna.
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