Ci sono importanti novità per chi negli anni passato ha acceso un mutuo. E che novità! Il tema è particolarmente sensibile per centinaia di migliaia di famiglie, che negli ultimi due anni hanno accusato un boom della rata mensile per effetto dell’aumento dei tassi di interesse. Ne sono stati affetti particolarmente coloro che avevano sottoscritto poco prima della stretta monetaria un finanziamento coperto da garanzia ipotecaria e a tasso variabile. Pensavano che avrebbero pagato un certo importo e subito dopo se ne sono ritrovati uno ben maggiore.

Gli interessi sui mutui incidono pesantemente sulle rate nel primo periodo di ammortamento, quando gravano su un capitale da rimborsare ancora elevato.

Euribor manipolato, diritto al rimborso

Ma la novità di cui stiamo discutendo è un’altra. Con sentenza n.34889 la Corte di Cassazione ha ribaltato una sentenza di appello e dato ragione ai ricorrenti contro le banche, offrendo loro titolo per ottenere il rimborso degli interessi sui mutui. Quali? La vicenda risale a quasi venti anni fa. Nel 2013 la Commissione europea accertò e sanzionò Barclays, Deutsche Bank, Société Générale e Royal Bank of Scotland. Queste banche avevano manipolato l’Euribor per il periodo che va dal 29 settembre 2005 al 30 maggio 2008.

Cos’è l’Euribor? E’ un tasso calcolato sulla media degli interessi applicati ai prestiti tra istituzioni finanziarie nell’Area Euro. Presenta scadenze a 1, 3, 6 e 12 mesi. E’ diventato il riferimento per una serie di prodotti, tra cui i mutui a tasso variabile. Cosa accadde nei quasi tre anni incriminati? Le banche sopra menzionate si misero d’accordo per fare cartello, vale a dire per tenere i tassi Euribor più alti di quanto non sarebbero stati altrimenti e con il chiaro obiettivo di lucrarci sopra. Una pratica scorretta e ovviamente vietata nell’Unione Europea. In Italia, risulta in contrasto con la legge Antitrust del 1990, in quanto lesiva della concorrenza.

Interessi mutui, quando scatta il rimborso

Le altre banche che non fecero parte del cartello, tuttavia, utilizzarono l’Euribor manipolato per il calcolo degli interessi sui mutui. Secondo il giudice di appello, non sarebbero state tenute a risarcire i clienti per danni non provocati da loro. La Cassazione ha ribaltato tale interpretazione e consente così ai clienti di ottenere il rimborso anche nei riguardi di banche non aderenti all’accordo. A due condizioni:

  • la sottoscrizione dei mutui deve essere avvenuta prima durante il periodo della manipolazione sopra indicato;
  • gli interessi sui mutui devono essere stati legati all’Euribor oggetto di manipolazione.

Attenzione alle eccezioni

Attenzione, però, perché il rimborso non scatta automaticamente. Bisogna richiederlo alla banca erogatrice. Entro quando c’è tempo? Fino a dieci anni dalla fine del pagamento del mutuo. Per quanto sopra detto, la richiesta non può che avere ad oggetto il rimborso degli interessi relativi ai mutui a tasso variabile. Tuttavia, prima di recarvi da un avvocato, fate attenzione al contratto sottoscritto nello specifico. Non è detto che tutti i mutui a tasso variabile siano legati all’Euribor, generalmente a 3 mesi. Ad esempio, alcuni possono essere legati al tasso di riferimento fissato dalla Banca Centrale Europea (BCE).

Così come dovreste guardare anche al contratto di mutuo a tasso fisso, se stipulato durante il periodo della manipolazione (se prima, non ha senso, dato che per sua natura la rata non può essere mutata in pendenza dell’ammortamento). In genere, questi è agganciato all’Eurirs alle varie scadenze fino ai 30 anni. Esiste la possibilità teorica, però, che anche un mutuo a tasso fisso abbia gli interessi agganciati all’Euribor.

Interessi mutui, si applica il tasso sostitutivo

Cosa succede per coloro che abbiano titolo per avanzare richiesta di rimborso? Essi si vedranno restituiti gli interessi versati in conseguenza della manipolazione dell’Euribor.

Non tutti, però, bensì la differenza con il tasso sostitutivo. Questi è determinato dall’art.117 del Testo Unico Bancario. Come? In relazione ai rendimenti esitati in asta dai Buoni ordinari del Tesoro nei 12 mesi precedenti alla sottoscrizione del mutuo o, se più favorevoli al cliente, emessi nei 12 mesi dello svolgimento dell’operazione.

A conti fatti, se ad esempio aveste pagato il 5% in media sui mutui a tasso variabile nel triennio considerato, il giudice non vi rimborserà tutta la somma. Infatti, sareste tenuti a riconoscere alla banca il suddetto tasso sostitutivo. A titolo puramente indicativo, abbiamo dato uno sguardo veloce alle emissioni e scoperto che queste abbiano esitato rendimenti compresi tra il 2,20% e il 4,20% nel periodo di manipolazione. Invece, l’Euribor a 3 mesi ha oscillato tra il 2,15% e il 4,85%. Sarebbe bene farsi quattro conti prima di presentare richiesta di rimborso, perché non è detto che il gioco valga la candela.

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