Geometri salvati dal bonus 110 per cento? Forse. Sembra che la categoria sia stata risparmiata dalla crisi dei redditi che ha colpito i giovani professionisti a tutti i livelli negli ultimi dieci anni. Il loro guadagni non sono diminuiti nonostante la crisi economica e l’inflazione. Grazie soprattutto agli incentivi dell’edilizia che hanno ridato slancio a un’attività che sembrava destinata al declino.

Ciò nonostante, la professione di geometra in Italia attira sempre meno giovani nonostante i guadagni non siano diminuiti.

Anzi. I dati evidenziati dalla Cassa Geometri sono molto positivi per quanto riguarda il reddito dichiarato negli ultimi periodi. Per coloro che hanno meno di 35 anni il reddito medio nel 2021 è stato di 25.149 euro, pari all’80% del reddito medio di categoria che è di 31.584 euro. Quindi non c’è stata perdita in questo senso.

Redditi in aumento per i giovani geometri

Nel 2012, dieci anni fa, questa percentuale di redditp era del 66%. La Cassa Geometri ha osservato inoltre che le persone con meno di 35 anni hanno generato nel 2021 circa il 45% in più di reddito professionale rispetto al 2020. Proprio grazie ai bonus edilizi del 110 per cento che prima non c’erano. I primi dati provvisori raccolti nel rendiconto 2023 mostrano addirittura un aumento del 20% delle retribuzioni medie per il settore.

Ma attenzione: non è tutto oro quello che luccica. Se la crescita dei guadagni tra i giovani geometri è effettivamente una tendenza osservabile nel corso dell’ultimo decennio, allora i guadagni nel 2021 sono principalmente il risultato dell’effetto di super bonus e di altri bonus edilizi. Anche se lo slancio si sta esaurendo, resta da vedere se la curva dei ricavi continuerà a salire.

Questo periodo ha dato ossigeno alla categoria che si è affinata e professionalizzata – osserva il Collegio Nazionale dei Geometri – e l’obiettivo ora è quello di proseguire su quella strada”.

Ma cala il numero dei professionisti

Ma se la crisi dei redditi sembra essere stata scongiurata, lo stesso non si può dire per la crisi del numero dei geometri professionisti.

Nonostante il calo delle cancellazioni dall’albo (da 938 a 622 in un anno), nel 2022 si è registrato il 53% in meno di geometri sotto i 35 anni rispetto al 2013. A influire sul dato c’è anche la questione previdenziale: non si può più andare in pensione a 60 anni come avveniva fino a due anni fa.

Anche i dati sulle nuove iscrizioni non sono incoraggianti, essendo diminuiti del 45% i nuovi geometri negli ultimi 10 anni. Il calo degli iscritti potrebbe non essere dovuto alla scelta di prendersi una pausa dall’attività freelance, ma piuttosto a “un fenomeno causato, tra l’altro, dal calo demografico del nostro Paese“, dice la Cassa. Tanto che le iscrizioni e le cancellazioni diminuiscono allo stesso ritmo.

Le agevolazioni in corso

Per incentivare i giovani a iscriversi al corso professionale di geometra, da quest’anno accademico, è attivo il titolo di specializzazione che consentirà ai geometri diplomati di iscriversi all’anagrafe senza superare l’esame di stato (Legge n. 163/2021 che istituisce i corsi di laurea).

Sicché, da quest’anno, i diplomi professionali potranno essere iscritti all’albo senza superare l’esame di stato (il 24 maggio è stato emanato il decreto legge attuativo n. 163/2021 che istituisce i corsi di laurea).

La Cassa Geometri però propone anche iniziative specifiche per chi ha meno di 35 anni. Come le agevolazioni sui pagamenti, con contributi ridotti a un quarto nei primi due anni e dimezzati nei tre anni successivi. Con anche agevolaizoni alla formazione a carico del fondo Geometri.