Entra finalmente nel vivo il decreto salva casa 2024, il provvedimento che mira a snellire l’iter burocratico inerente la regolarizzazione delle difformità edilizie di lieve entità. Con la sintesi elaborata da Matteo Salvini possiamo ora fare il punto della situazione e andare a vedere quali sono gli interventi previsti dal provvedimento, le sanzioni che saranno attuate e altre importanti novità. Il quadro prende forma a seguito dell’esame svolto dalla commissione Ambiente della Camera su richiesta dello stesso leader leghista, Salvini, nonché ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Le novità prevista in arrivo

Occhi puntati sui micro appartamenti. Il decreto salva casa 2024 stabilisce che il certificato di agibilità sarà rilasciato solo per determinate caratteristiche. Nel testo si legge: “la superficie minima per una persona scende da 28 a 20 metri quadrati, e per due persone da 38 a 28 metri quadrati. Anche le altezze minime interne sono ridotte da 2,70 a 2,40 metri. I locali devono essere in edifici migliorati o ristrutturati per garantire condizioni igienico sanitarie idonee”. Dunque, un ridimensionamento della superficie, senza però però sfavorire le condizioni igienico sanitarie dell’appartamento. Altro passaggio importante era quello relativo al cambio di destinazione d’uso. Viene ora precisato che la questione è stata disciplinata senza distinzione nella destinazione tra opere o senza.

Mentre il nuovo regolamento UE apre ai gas verdi, l’Italia si concentra ancora sull’edilizia. Altro capitolo fondamentale è quello relativo alle tolleranze per gli interventi. Saranno le amministrazioni competenti a stabilire i titoli pregressi. Ad ogni buon conto, per determinarne lo stato legittimo è previsto che si faccia riferimento all’ultimo titolo abilitativo rilasciato. L’ampliamenti degli interventi di edilizia libera rappresenta però probabilmente uno degli aspetti più importanti di questo decreto salva casa. Lo scenario si allarga infatti anche a quelli che non necessitano di autorizzazione. Nel decreto si legge che sarà possibile “realizzare vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti (VEPA) in tutti i porticati, rientranti o meno all’interno dell’edificio, e l’installazione di strutture di protezione dal sole e dalle intemperie, tipo tende a pergola con telo retrattile o elementi regolabili, comprese le cosiddette tende bioclimatiche”.

Decreto salva casa, sanzioni e altro ancora

Uno degli aspetti più importanti che era da risolvere nel decreto salva casa, era quello relativo alle sanzioni per le opere incompiute.

Cosa fare di tali edifici? Anche in questo caso la norma è chiara, nel testo si legge che “parte delle risorse destinate ai Comuni saranno specificatamente destinate alla realizzazione di interventi di rigenerazione urbana, finalizzate anche all’incremento dell’offerta abitativa”. Tra le sanatorie invece spicca quella relativa mancata compatibilità paesaggistica. Questa sanatoria riguarda nello specifico “gli interventi soggetti a vincoli che, prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice dei beni culturali del 2006, pur essendo stati autorizzati dal Comune, non avevano il preventivo accertamento della compatibilità paesaggistica”.

Ultimo ma non ultimo il problema dei cittadini del Vajont. Anche in questo caso il decreto salva casa 2024 prende a cuore tale problematica al fine di risolverla definitivamente. Ma in che modo? A seguito della frana, la zona ora necessita di interventi finalmente sicuri e decisi. Nel testo si legge che il decreto “agevola l’ottenimento del certificato di abitabilità o di agibilità per tutti gli immobili ricostruiti che sono stati colpiti dall’evento catastrofico”. 

In sintesi…

  • il decreto salva casa 2024 è stato sintetizzato dopo l’esame svolto dalla Commissione Ambiente della Camera;
  • la sintesi ci è stata proposta dallo stesso ministro Salvini;
  • nuova tolleranze e sanzioni, ma anche un ridimensionamento per i micro appartamenti, ora più piccoli, ma le rispetto delle norme igienico sanitarie.