Non appena il presidente americano Joe Biden ha lasciato l’Asia nella giornata di martedì, la Corea del Nord ha lanciato tre missili balistici. L’ennesima provocazione di un regime sguaiato e privo del senso della realtà. Già, perché il dittatore Kim Jong-Un ne avrebbe di problemi seri di cui occuparsi. Il 12 maggio scorso sorprese il mondo intero quando annunciò ufficialmente in televisione la presenza del Covid sul territorio nordcoreano. Fino a quel giorno, Pyongyang aveva sempre negato anche un solo contagio tra la popolazione, sebbene nessuno vi avesse creduto all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Allarme Covid, popolazione debilitata
Nel tentativo di scampare alla pandemia, agli inizi del 2020 la Corea del Nord chiuse le frontiere con la Cina, impedendo anche quel poco di commercio che il paese intratteneva con il suo unico partner. Ne derivò una grave crisi economica e carenza diffusa di cibo. La situazione sembra essere peggiorata nelle ultime settimane, dato che il regime di Kim Jong-Un ha dovuto provvedere a un nuovo giro di vite contro il contrabbando e adesso anche per impedire che le persone in quarantena escano di casa.
Stando alle comunicazioni ufficiali, già domenica 2 milioni di contagiati risultavano essere “guariti”. Ma il termine appare molto ambiguo in Corea del Nord, dove sono sufficienti 7 giorni di quarantena a casa o 7/10 in un centro apposito per essere definiti tali. Per quanto ad essersi diffusa sia stata la meno grave variante Omicron, qui i rischi per la popolazione sono serissimi.
In quarantena senza cibo
A casa i contagiati in quarantena sono lasciati senza cibo. Nei centri in cui risultano curati, viene consegnata loro una porzione di riso con mais o patate. E questo è il trattamento migliore, riservato agli abitanti di Pyongyang. Nel resto del paese, lo stato non offre proprio nulla di nulla. Molti infetti sono costretti a fuggire dalla quarantena per recarsi nei campi a raccogliere qualcosa per mangiare o fare la spesa al mercato. Una situazione disperata di un paese già disperato senza pandemia. Ciononostante, Kim Jong-Un non avrebbe alcuna intenzione di accettare gli aiuti internazionali offertigli da OMS, Corea del Sud e USA. Forse, aprirà solo a qualche sostegno dalla Cina, i cui medici sarebbero già in contatto con le autorità locali per offrire il loro aiuto. Nel frattempo, la fame dilaga. E il regime lancia missili per minacciare militarmente il resto del mondo.