Warren Buffett è uno dei più famosi investitori al mondo. Conosciuto con l’appellativo di oracolo di Omaha, Buffett figura regolarmente nella classifica degli uomini più ricchi al mondo. Nella classifica di quest’anno, il presidente e amministratore delegato Berkshire Hathaway si è piazzato al terzo posto con un patrimonio di 82,5 miliardi di dollari. Pochi sanno però che durante la sua attività Buffett è stato protagonista di un clamoroso investimento sbagliato. A raccontarlo è stato qualche giorno fa Business Insider, partendo dalla lettera che Warren Buffett scrisse agli azionisti nel 2017: “Ho ceduto l’1,6 per cento di un’azienda meravigliosa per comprarne una che non valeva un bel niente”.

L’errore da 9 miliardi di dollari nei primi anni Novanta

Era il 1993 quando l’oracolo di Omaha decise di vendere l’1,6 per cento delle azioni della sua Berkshire Hathaway per acquistare Dexter Shoe, azienda del Maine (USA) produttrice di calzature. La Dexter sarebbe crollata poco dopo a causa della pressione portata dalle scarpe importate dall’estero, in vendita a prezzi più concorrenziali. Oggi l’1,6 per cento di Berkshire Hathaway corrisponde a una cifra monstre di 8,7 miliardi di dollari. All’epoca dell’investimento compiuto da Buffett, quelle stesse azioni valevano poco più di 400 milioni di dollari.

Lettera agli azionisti

Nella lettera agli azionisti del 1993, Warren Buffett scrisse di aver visto in vista sua poche aziende gestite meglio della Dexter, sottovalutando il pericolo delle scarpe importate dai Paesi dell’estero a buon mercato. A tal riguardo, Buffett confidò nello stabilimento altamente competitivo di Dexter.

Sei anni più tardi, la Dexter acquisita da Buffett palesò tutte le sue difficoltà nel competere con le calzature importate da mercati in cui la manodopera low cost determina un prezzo finale per il consumatore nettamente inferiore. Nel 2000 Buffett riconobbe l’errore: “Ho evidentemente commesso un errore” scrisse agli azionisti di Berkshire Hathaway. Il fallimento della Dexter Shoe è datato al 2015.

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