Il debito pubblico nel mese di luglio è sceso di 1,1 miliardi a 2.946,65 miliardi di euro. Secondo la rivelazione mensile di Banca d’Italia, l’avanzo delle amministrazioni pubbliche di 1,9 miliardi è stato solo parzialmente compensato da un’incidenza negativa per 0,8 miliardi derivante da rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione, variazione dei tassi di cambio e scarti e premi all’emissione. Ma la vera buona notizia è un’altra: il boom di acquisti di titoli di stato italiani tra gli investitori stranieri.

Boom di investitori stranieri in mese complicato

I dati fanno riferimento al mese di giugno, che è stato particolarmente complicato per il mercato obbligazionario dell’intera Eurozona, a seguito della crisi politica francese.

Gli investitori stranieri hanno acquistato un quantitativo netto di 17,166 miliardi di euro, assorbendo oltre il 58% dell’incremento mensile del debito. La loro quota, con riferimento ai soli titoli di stato, risulta così salita al 29,13% dal 28,83%.

Famiglie italiane proseguono acquisti di BTp

Non sono stati solamente gli investitori stranieri ad avere fatto incetta di BTp. Le famiglie ne hanno acquistati per altri 5,84 miliardi, salendo a quota 370,27 miliardi. La loro quota si è portata così al 14,90% dal 14,87%. Rispetto ai livelli di fine 2021, risulta quasi triplicata in termini percentuali.

Dicevamo, giugno mese non fortunato per i titoli del debito italiano. Il rendimento medio ponderato sul mercato secondario era salito al 3,714%, il più alto dell’anno, dal 3,628% di maggio. Ad agosto era già sceso al 3,32%. Le famiglie hanno proseguito gli acquisti dopo un mese di maggio relativamente debole, nel corso del quale il Tesoro aveva emesso il quarto BTp Valore. Gli ordini superarono gli acquisti netti degli altri bond sul mercato. Dai dati di giugno, però, emerge che l’interesse dei risparmiatori per i titoli di stato non sia affatto scemato.

Corsa del debito ancora veloce

Il ritorno degli investitori stranieri per l’Italia è un’ottima notizia.

Quest’anno hanno acquistato bond per oltre 72 miliardi, pari ad oltre l’85% dell’incremento del debito nel primo semestre. Al netto delle variazioni subite dalle scorte di liquidità (-23 miliardi), il debito pubblico italiano risulta esploso in un anno di oltre 110 miliardi, crescendo al ritmo mensile di 9,18 miliardi. Troppi per non instillare nel tempo il dubbio tra gli stessi creditori che questo trend non sia sostenibile a lungo.

Difficile che nella seconda parte dell’anno le scorte di liquidità vengano ridotte ulteriormente. Il governo dovrà confidare sul tendenziale avanzo fiscale che le amministrazioni pubbliche registrano negli ultimi mesi dell’anno, al fine di abbattere la tendenza crescente del debito. Quanto all’interesse degli investitori stranieri, esso dipende essenzialmente da tre dati: condizioni macroeconomiche, rendimenti dei titoli di stato e percezione sul rischio di credito. Quest’ultimo si riflette nel famoso spread, che negli ultimi mesi è sceso in area 135 punti base e rispetto alla Francia si trova ora ai minimi dal 2010, prima che esplodesse la crisi del debito sovrano.

Legge di Bilancio test per investitori stranieri

Dato l’ulteriore calo dei rendimenti e dello spread dopo giugno, dovremmo supporre che l’incidenza negli acquisti dei BTp da parte degli investitori stranieri, così come anche delle banche italiane e delle stesse famiglie sia aumentata. Un momento cruciale per valutare la solidità del debito arriverà già nelle prossime settimane, quando l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni dovrà presentare la nuova legge di Bilancio. Lo scorso anno, l’aumento del deficit-obiettivo creò qualche fibrillazione sui mercati. Lo spread in ottobre, complici gli alti tassi di interesse attesi nel medio termine, schizzò fino a un massimo di 210 punti base.

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