Un titolo in borsa che raddoppia di prezzo nell’arco di pochi minuti non è una novità assoluta nella storia dei mercati finanziari. Resta il fatto che sia un fenomeno molto raro. Ma l’unicità di quanto accaduto nel corso della seduta di lunedì a Wall Street risiede nell’assenza di motivazione alla base del boom. Le azioni GameStop, che venerdì scorso avevano chiuso la settimana a 22,98 dollari, sono esplose fino a circa 44 dollari prima di ripiegare a 28 dollari. In ogni caso, un rialzo di quasi il 22% in un solo giorno.

E anche stavolta c’è lo zampino di “Gattino Ruggente” o “Roaring Kitty”, nickname usato sui social da tale Keith Gill, ex trader divenuto un influencer nel panorama degli investimenti azionari.

Mercati finanziari in balia di sprovveduti

L’uomo ha postato un’immagine in cui dimostrava di possedere qualcosa come circa 5 milioni di azioni GameStop per un controvalore di 116 milioni al venerdì scorso. Un segnale che molti hanno colto come esplicito invito ad acquistare il titolo. Cosa realmente accaduta nelle ore successive. Poche settimane fa, dopo tre anni di assenza dai social sempre Gill aveva postato l’immagine di un uomo seduto su una sedia con la schiena ricurva in avanti. Sebbene non vi fosse in quel caso alcun riferimento a un titolo azionario o al mondo degli affari, molti reagirono acquistando le azioni GameStop, memori del fatto che agli inizi del 2021 fu proprio Gill ad avviare una discussione su Reddit con cui iniziò l’acquisto massiccio del titolo.

Tornano le meme stock

Cosa c’è di razionale in queste azioni? In apparenza, nulla. Rimandiamo agli studi sulla psicologia di massa per capire cosa possa spingere migliaia di persone a investire il proprio denaro sulla base di una semplice immagine sui social. Certo è che i mercati finanziari non possono più ignorare di essere affollati da deficienti.

Nel senso letterale del termine, ovverosia di gente che difetta di conoscenze anche minime quando compra o vende un titolo. Qualcuno eccepirà che sia sempre stato così. A parte gli investitori istituzionali e la parte del retail più avveduta, quanti effettivamente investono avendo una sufficiente conoscenza di ciò che inseriscono in portafoglio?

Il problema è che qui siamo arrivati al punto che molti investano senza apparenti obiettivi se non quello di “punire” qualcuno. Fu proprio così come le meme stock nel 2021. Migliaia, forse centinaia di migliaia di utenti su Reddit si organizzarono per prendere di mira i venditori allo scoperto, rei di fare speculazione ai danni delle imprese. Perlopiù, trattavasi di ragazzini annoiati e con un assegno in tasca grazie ai generosi sussidi elargiti dal governo americano durante il Covid. Nessun obiettivo razionale, nessuna consapevolezza reale di ciò che stessero facendo. Gli “short sellers” ne uscirono con le ossa rotta e furono costretti a ricoprirsi con acquisti del titolo, dando vita al fenomeno noto come short squeeze.

Bolla non sgonfiata da stretta sui tassi globale

Pensavamo di esserci messi alle spalle questa follia collettiva con l’aumento globale dei tassi di interesse. Minore liquidità a disposizione degli scappati di casa. E, invece, scopriamo che non è proprio così. Gira ancora parecchio denaro sui mercati finanziari, al punto che la capitalizzazione di una società decotta può salire anche di miliardi di dollari in poche ore senza logica. Le autorità di controllo si trovano ad affrontare un fenomeno nuovo sia per dimensioni che per sprovvedutezza. Se è vero che ciascuno debba essere libero di fare ciò che ritiene con il proprio denaro, d’altra parte non gli dovrebbe essere concesso di pretendere ristori pagati dai contribuenti quando le cose non vadano nel verso giusto.

Mercati finanziari abbondano di liquidità

Si può obiettare che gli speculatori sulle azioni GameStop seguano una logica “razionale” nel momento in cui acquistano nella considerazione che altri lo faranno e il prezzo salirà.

E’ così che funziona la bolla finanziaria da sempre. Comprare confidando che lo facciano anche altri e sperando di non rimanere con il cerino in mano. In ogni caso, la prova che di liquidità sui mercati finanziari ne esista ancora parecchia. Per la Federal Reserve di Jerome Powell, ennesima conferma che, prima di tagliare i tassi, c’è tanta ciccia che bisogna smaltire.

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