Pensioni, quota 100 e legge Fornero: il pensiero non banale del sindacato Uil

La misura cardine che la Uil continua a difendere come sindacato è l'introduzione della pensione anticipata una volta raggiunti i 63 anni di età.
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Carmelo Barbagallo, segretario nazionale del sindacato UIL (Unione Italiana del Lavoro), ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni in occasione del XVIII Congresso della confederazione. Secondo quanto dichiarato da Barbagallo, la posizione della Uil è chiarissima in tema previdenziale. Tra i punti fermi, vi è il no alla quota 100, la quale – secondo il sindacalista – rischia di trasformarsi in un boomerang nei confronti delle nuove generazioni, le quali devono convivere con lunghi periodi di inattività, un ingresso tardivo nel mondo del lavoro e carriere discontinue, dove vige la regola non scritta dell’alternanza lavoro-disoccupazione.

No allo smantellamento della legge Fornero

Durante la campagna elettorale, sia il Movimento 5 Stelle che la Lega Nord hanno parlato di abolizione della legge Fornero. La posizione di entrambe le forze politiche, oggi al governo, si è ammorbidita, anche se Salvini è solito usare spesso il concetto di “smantellare pezzo per pezzo” l’attuale riforma previdenziale. Il sindacato Uil, attraverso le dichiarazioni di Carmelo Barbagallo, assume una posizione ancora più prudente, tenendo come punto di riferimento la spesa da 70 miliardi che il governo dovrebbe affrontare qualora realmente si scegliesse la strada della cancellazione della Fornero. La linea di pensiero della Uil può essere così riassunta: sì a modifiche alla legge Fornero, no ad un suo taglio netto.

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Uscita a 63 anni

La misura cardine che la Uil continua a difendere come sindacato è l’introduzione della pensione anticipata una volta raggiunti i 63 anni di età, la stessa età (salvo adeguamenti automatici dell’aspettativa di vita) richiesta oggi per accedere all’Ape social e all’Ape volontaria, due misure – quest’ultime – in bilico con il nuovo governo guidato da Movimento 5 Stelle e Lega Nord.

Le parole di Carmelo Barbagallo, inerenti alla quota 100, vanno a cozzare con quanto previsto entro fine anno da Matteo Salvini, che ospite della trasmissione Agorà (Rai Tre), ha ribadito l’impegno di introdurre la misura nella legge di Bilancio per il 2019.

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