Il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto stamattina alla presenza dei cinque figli. Ne ha dato lettura l’avvocato Arrigo Roveda. Le ultime volontà dell’ex premier e tra i principali imprenditori italiani sono adesso note alla famiglia. Questa ha deciso di renderle pubbliche, con ogni probabilità dalla giornata di domani. Ma già stamattina si è fatto sentire il figlio Piersilvio, attuale amministratore delegato di Mediaset e secondogenito di Silvio. Con un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha voluto smentire categoricamente le voci su una possibile vendita del colosso televisivo.

A suo dire, è stata la cosa che gli ha fatto più male leggere dopo la morte dell’amato padre.

TV restano in mano a famiglia Berlusconi

Al di là della smentita in sé, c’è più di un indizio a sostegno di questa tesi. Il primo è legato allo stesso Piersilvio, che nei giorni scorsi ha pubblicato una lettera su Repubblica, tra i quotidiani più ostili al padre e certamente meno teneri con la famiglia Berlusconi. In essa si definisce “figlio di mio padre” quando racconta che ama parlare con la gente comune. Aggiunge anche il particolare della sua fissa per la palestra, lo sforzo fisico.

Cosa c’entrano le interviste di Piersilvio con il futuro di Mediaset? Danno la sensazione che egli intenda rafforzare la propria immagine tra i media per allontanare eventuali pretendenti. Urbano Cairo e la famiglia Bolloré sembrerebbero avvisati. E che non vi sia la volontà di vendere Mediaset lo confermerebbe anche la girandola di nomi in entrata e uscita dalle reti. Via Barbara d’Urso, Belen Rodriguez e forse anche Ilary Blasi. Dentro Bianca Berlinguer e Myrta Merlino. Non sono operazioni che si compiono alla vigilia di una possibile cessione.

Boom azioni Mediaset

Certo, il mercato forse continua a credere o a sperare. Nell’ultimo mese, le azioni Mediaset in borsa hanno guadagnato il 20%, quasi quattro volte in più rispetto all’indice FTSE MIB di Piazza Affari.

Il titolo si è un po’ sgonfiato rispetto ai massimi toccati il giorno successivo alla morte del patron. Era arrivato a 56,75 centesimi, mentre oggi ne vale quasi 53. In ogni caso, segna pur sempre un +12% rispetto alla seduta precedente all’annuncio del decesso. L’appeal speculativo probabilmente rimarrà fino a quando non saranno state rese note le volontà dell’ex premier. Esistono scenari differenti a seconda di come questi ha deciso a suo tempo di lasciare in eredità quel terzo abbondante del capitale Fininvest che per legge poteva disporre a suo piacimento.

Probabile, tuttavia, che non ci saranno scossoni per la governance. I cinque fratelli sembrano andare d’accordo e non c’è aria di attacco alla leadership di Piersilvio. Leadership che il primo figlio maschio di Silvio Berlusconi sta cercando di consolidare in termini d’immagine anche attraverso le interviste ai principali quotidiani. Ed è anche probabile che le azioni Mediaset stiano salendo non tanto più per le voci (smentite) circa una possibile cessione, quanto per i previsti cambiamenti gestionali che saranno apportati in azienda.

Piersilvio punta all’effetto Barbara

Scommettere sui nuovi volti e puntare più sull’informazione e meno sull’intrattenimento è nei fatti un azzardo. Il pubblico non cambia dall’oggi al domani e potrebbe rimanere deluso dall’offerta della prossima stagione. Ma i mercati ci credono, fiutano un cambio di aria che potrebbe fare bene all’azienda anche in termini di svecchiamento dell’audience. Piersilvio ha ora le mani libere per portare avanti ciò in cui crede. Venuta meno la figura di garanzia del padre, i dirigenti più attempati dovranno esibire d’ora in avanti risultati tangibili se vorranno mantenere le cariche. L’“effetto Barbara” è proprio questo. Nessuno sembra più intoccabile, sembra voler comunicare l’AD.

Si verrà giudicati solo in base ad ascolti e fatturato, non al grado di amicizia e vicinanza al defunto padre.

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