Dopo un 2022 positivo per l’export italiano, il 2023 dovrebbe confermare la tendenza, con le stime che prevedono il superamento del 50% di esportazioni all’estero delle merci prodotte in Italia.

Secondo SACE, il gruppo assicurativo-finanziario italiano controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze specializzato nel sostegno alle imprese italiane, l’export Made in Italy dovrebbe crescere del 6,8% nel 2023, superando i 660 miliardi di euro e aumentare del 4,6% nel 2024.

Tra le destinazioni più attrattive per i prodotti italiani ci sono i Paesi del Golfo, la Thailandia, la Cina, l’India, il Vietnam, il Brasile e il Messico, oltre agli Stati Uniti che si confermano un mercato strategico essenziale per il Made in Italy e alla Croazia sempre più interessante come punto d’ingresso per l’area balcanica.

Con il mercato esterno che si sta dimostrando migliore rispetto a quello interno, sono in aumento le PMI italiane che puntano sull’internazionalizzazione del business, un processo in grado di offrire importanti opportunità di sviluppo e di crescita.

Ovviamente, per sfruttare le potenzialità commerciali offerte dal mercato internazionale bisogna seguire un percorso specifico, valutando con attenzione le operazioni ad alto valore aggiunto e gli investimenti mirati che possono favorire l’espansione dell’azienda al di fuori dei confini nazionali. 

Ciò significa, per esempio, produrre all’estero o esportare i propri prodotti, stringere alleanze strategiche con partner stranieri, attirare apporti di capitali da parte di investitori esteri e costruire un’infrastruttura aziendale adeguata a sostenere lo sviluppo del business a livello internazionale.

I vantaggi di un conto business estero per agevolare l’internazionalizzazione

Per operare su base internazionale è indispensabile disporre di un conto business estero, optando per la soluzione più indicata per le proprie, specifiche necessità. A fornire tutte le informazioni necessarie per effettuare una scelta consapevole sono gli esperti di Finmoderna.it, sito web specializzato su finanza e business che propone recensioni, classifiche e comparazioni di prodotti e servizi finanziari per privati e imprese.

Un conto business estero garantisce numerosi vantaggi, tra cui la possibilità di risparmiare sui tassi di cambio quando si opera con valute diverse per gestire gli scambi commerciali con i Paesi stranieri, oppure l’opportunità di diversificare il patrimonio aziendale e rendere il business più resiliente.

Allo stesso modo, un conto aziendale estero consente di rendere più efficienti le operazioni locali e internazionali, un aspetto fondamentale nel processo di internazionalizzazione dell’attività d’impresa, con benefici concreti in termini di maggiore velocità e versatilità dei processi legati al business internazionale. 

Ovviamente, le aziende che possiedono un conto aziendale all’estero devono rispettare una serie di regole, come il pagamento dell’IVAFE (imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero) in caso di giacenza media superiore a 5.000 euro.

Come realizzare un buon processo di internazionalizzazione del business

Per internazionalizzare il business è altrettanto importante realizzare un’accurata analisi economica e finanziaria dell’impresa, così da determinare le potenzialità produttive dell’azienda e stabilire le risorse necessarie per l’espansione sul mercato globale. 

In secondo luogo, bisogna anche creare un business plan dettagliato, uno strumento essenziale per programmare lo sviluppo internazionale dell’azienda e valutare la fattibilità del progetto.

Inoltre, è indispensabile individuare i mercati di riferimento più attrattivi in base al proprio business, ossia i Paesi di destinazione dei propri prodotti e servizi con un maggior potenziale di crescita, una domanda adeguata e un livello di competitività sostenibile. 

Bisogna anche cercare dei partner affidabili che possono aiutare l’azienda a crescere sui mercati internazionali, analizzando anche le strutture di supporto messe a disposizione dallo Stato. Un altro aspetto rilevante è la valutazione di contributi pubblici e finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione, risorse fondamentali per sostenere questo processo e accelerarlo.

In modo analogo, è opportuno fissare gli obiettivi dell’internazionalizzazione del business, per esempio ridurre i costi operativi, aumentare i ricavi e diversificare l’attività aziendale, valutando con attenzione anche i rischi dell’operazione nel breve, medio e lungo termine. 

Puntare sui mercati internazionali rappresenta un’opportunità strategica importante per tante PMI italiane, tuttavia, è necessario pianificare con cura questo processo, assicurarsi di avere i requisiti giusti per espandere l’attività oltre i confini nazionali e individuare interlocutori esteri affidabili per diminuire i rischi di tale operazione e aumentare le chance di successo.