Avviato il secondo step del Progetto Falco, la seconda fase consiste nell’utilizzo di una flotta di droni. Ma di cosa stiamo parlando? Del progetto lanciato da Autostrade per l’Italia, un piano ambizioso e allo stesso tempo necessario, soprattutto in vista delle immense code che si stanno per creare per le partenze estive. Si tratta di un importante tassello nella storia della mobilità italiana, settore che secondo gli esperti rappresenta la spina dorsale del Paese e la sua economia, come recita in una nota la stessa diretta interessata.

Progetto Falco all’insegna della sicurezza

Quando si parla di mobilità in autostrada, si parla innanzitutto di una necessità fondamentale, la sicurezza. Al via la fase due con il dispiegamento di droni che verranno posizionati anche in zone non coperte da telecamere tradizionali. La sperimentazione partirà sulla A26 e l’A10. Qui sono stati già installati dei nidi per droni, al fine di accogliere le flotte in arrivo. Come detto, la parola d’ordine è sicurezza, e si tratta di un obiettivo non da poco, visto che per il 2050 l’Unione Europea prevede di portare a 0 il numero delle vittime stradali. In questo senso l’entrata in vigore del limitatore di velocità imposto sulle nuove immatricolazioni a partire proprio da luglio potrebbe giocare un ruolo importante e positivo.

Ma a cosa serve questo progetto Falco sulle nostre autostrade? Innanzitutto, monitorare è l’elemento chiave per fare le cose come si deve. Conoscere significa limitare i problemi, e vedere è il senso per eccellenza (lo diceva anche Aristotele). Si tratta di un progetto comunque molto ambizioso, la flotta di droni interverrà in caso di emergenza, poiché trasmetterà in tempo reale le immagini raccolte. In caso di necessità i droni effettueranno scansioni complete e accurate per individuare eventuali danni o usure, prima che la situazione precipiti.

Altro obiettivo dei veicoli volanti è quello di proteggere il patrimonio naturale.

Autostrade più sicure in vista delle code

Le code estive preoccupano non poco gli italiani, e per fortuna Autostrade per l’Italia non vuole farsi cogliere impreparato. L’enorme dispiego tecnologico proposto per questo 2024 sembra poter rispondere perfettamente alle esigenze del Paese che, costantemente quando si tratta del mese di agosto, si trova bloccato ai caselli per le partenze di massa. Come detto, i droni faranno il loro grande lavoro per intervenire in caso di necessità, per preservare la sicurezza stradale, ma anche per evitare danni naturali. In estate un altro grande problema è infatti quelli degli incendi, e riuscire a fare da deterrente verso questi criminali che anche quest’anno stanno creando non pochi problemi al Paese sarebbe un’ottima cosa. Infine, l’economia, altro tassello dal quale non si può mai prescindere quando si lancia un nuovo progetto investendo in esso. Ecco le parole di Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia:

“Con il Progetto Falco stiamo testando l’uso dei droni per il monitoraggio del traffico in tempo reale, così da poterne gestire sempre meglio i flussi, incrementando la sicurezza per gli utenti. Questo sistema peraltro potrà essere utilizzato per le ispezioni sui ponti e viadotti, ponendoci all’avanguardia a livello mondiale per innovazione tecnologica. L’obiettivo ultimo è arrivare a una rete digitalizzata e automatizzata che fornisca un numero sempre maggiore di informazioni puntuali e immediate a coloro che la percorrono e a chi la gestisce. Le autostrade sono e resteranno per molti anni la spina dorsale del Paese e della sua economia. Con questa consapevolezza, e tenendo a mente che l’innovazione è premessa di qualunque sviluppo, il Gruppo lavora ogni giorno con determinazione affinché sulla rete si faccia quel salto tecnologico indispensabile per accompagnare la transizione verso la mobilità del futuro, nel segno della sicurezza e della sostenibilità”.

Riassumendo…

  • il progetto Falco di Autostrade per l’Italia passa alla fase due;
  • al via il dispiego di droni per assicurare la sicurezza sulle strade;
  • la mobilità è la spina dorsale del Paese e scongiurerà anche incendi boschivi.